Coronavirus, possibile svolta in estate: parlano gli esperti
La curva epidemica del coronavirus in Italia segna una situazione ancora "pesante" e prima della fine di marzo, secondo gli epidemiologi, sarà difficile vedere l'effetto delle misure più restrittive adottate.
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L'estate, forse, potrebbe rappresentare il punto di svolta. La situazione, secondo l'analisi del direttore del dipartimento Malattie infettive dell'Istituto superiore di sanità Gianni Rezza, "è molto pesante, va male. C'è un aumento dei contagi e dei morti".
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Quanto al picco atteso, la speranza dell'esperto è che "un picco nazionale non ci sia, proprio grazie alle misure in atto". Ma anche una volta eventualmente individuato e superato il picco, la “guerra” non sara ancora finita: "Esiste il rischio concreto che l'epidemia possa ripresentarsi, anche dopo un marcato calo dei casi. Per questo - è il monito di Rezza - le misure vanno mantenute. Di allentarle, per ora, proprio non se ne parla".
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Anche secondo Pier Luigi Lopalco, professore di Igiene all'Università di Pisa, "non possiamo aspettarci una diminuzione dei morti con questo andamento in crescita dei casi". Per ora dunque, fondamentale è mantenere le misure di isolamento ma già pensando al 'dopo', per prevenire un eventuale temuto ritorno dell'epidemia. Il rischio, anche dopo un periodo di assenza di nuovi casi come per il comune di Vò Euganeo, "esiste, ed è alto", conferma Lopalco.
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Nel caso di Vò, "la segnalazione di un nuovo caso, dopo giorni di assenza, potrebbe essere legata ai movimenti in entrata o uscita dal comune o al peso degli asintomatici". Ad ogni modo, "la possibilità che in una comunità, dopo un'ondata epidemica ed uno stop di casi, possano presentarsi nuovi casi di contagio, esiste".
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Tenendo conto di questo, ha dichiarato Lopalco, "prevediamo che l'epidemia sarà appunto ancora lunga. Un eventuale rallentamento delle misure andrebbe fatto con estrema cautela, non sicuramente nell'arco dei prossimi mesi". Considerando l'andamento della curva, dunque, secondo l'epidemiologo "l'estate potrebbe essere il punto di svolta per lo stop alla misura del rimanere a casa". Le misure restrittive, conclude Lopalco, "vanno assolutamente mantenute, fino a quando tutti i focolai saranno spenti".