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Coronavirus, quali sono le attività che restano aperte

LaPresse/Palazzo Chigi/Filippo Attili
LaPresse/Palazzo Chigi/Filippo Attili

Il presidente del consiglio Giuseppe Conte ha firmato il nuovo decreto che sospende le produzioni non essenziali in tutto il Paese e che contiene la lista delle attività consentite. "Le disposizioni del decreto producono effetto dalla data del 23 marzo e sono efficaci fino al 3 aprile. Tuttavia “le imprese le cui attività sono sospese per effetto del presente decreto completano le attività necessarie alla sospensione entro il 25 marzo 2020, compresa la spedizione della merce in giacenza". E' quanto si legge nel Dpcm che dispone le nuove misure restrittive. La lista dei lavori che saranno fermati è stata aggiornata nelle ultime ore.

I motivi del “ritardo”

A quanto si apprende da fonti di palazzo Chigi, ieri sera lo schema del nuovo decreto, e il relativo allegato con la lista delle attività, era già pronto. Ma dopo la comunicazione del Presidente del Consiglio, sono arrivate molte richieste da parte delle aziende, anche di rilevanza per il sistema Italia, che facevano presenti varie motivazioni per giustificare la necessità di proseguire nelle proprie attività e invocavano comunque il carattere essenziale delle stesse, la rilevanza strategica ai fini dell'economia nazionale, lo scopo comunque connesso e accessorio rispetto alle attività consentite in via principale, la funzione strumentale alla risposta sanitaria in corso.

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Il governo ha verificato con attenzione ogni richiesta. La firma è arrivata dunque solo nel tardo pomeriggio di domenica. Nel Dpcm restano escluse dallo stop colf e baby sitter.

Dpcm: 80 voci in lista attività aperte, anche colf

E' di 80 voci l'elenco delle attività che continueranno a rimanere aperte dopo la nuova stretta per contenere l'epidemia del coronavirus. L'allegato al Dpcm precisa che continueranno a essere consentita anche attività legate alle famiglie, dalle colf e badanti conviventi ai portieri nei condomini. Resteranno in funzione l'intera filiera alimentare per bevande e cibo, quella dei dispositivi medico-sanitari e della farmaceutica e, tra i servizi, quelli dei call center. La lista potrà essere aggiornata con decreto del Mise sentito il Mef.

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Negozi di pc, smartphone e informatica in generale resteranno aperti. Così come supermercati, farmacie, banche, Poste. Ma andranno a lavorare anche i dipendenti dei call center e i corrieri.

Il decreto parla di "sospensione delle attività produttive industriali o commerciali" ad eccezione delle filiere necessarie e di quelle che consentano il funzionamento di queste ultima e indica un elenco con circa 80 attività che potranno continuare a restare attive.

Alimentari

Restano aperti i supermercati, i discount, gli ipermercati e tutti i negozi di alimentari. Alcune Regioni hanno prodotto ordinanze per ridurre gli orari di apertura (domenica sono chiusi in Emilia Romagna e nel Veneto)

Farmacie

Restano aperte regolarmente farmacie e parafarmacie

Trasporti

Il trasporto ferroviario di persone e merci, quello dei passeggeri in aree urbane ed extraurbane, i taxi, il noleggio di auto con conducente, il trasporto marittimo e quello aereo restano attivi. Regolare anche il trasporto delle merci su gomma

Tabaccai

Anche i tabaccai non sono interessati alla stretta

Edicole

Continua regolarmente anche la vendita dei giornali

Lotto e giochi

Si fermano il Lotto, il Superenalotto (anche online). Ferme anche slot machine e Gratta e vinci

Banche, Poste e Assicurazioni

Regolari anche le attività bancarie e assicurative, restano aperti gli uffici postali

Le altre attività che restano “aperte”

Restano attive l'industria delle bevande, la filiera agro-alimentare e zootecnica, l'industria tessile solo legata strettamente agli indumenti di lavoro (escluso, quindi l'abbigliamento). Le produzioni gomma, materie plastiche e prodotti chimici non saranno interrotte, così come la fabbricazione della carta e raffinerie petrolifere. Nessuno stop anche alle attività legate all'idraulica, all'installazione di impianti elettrici, di riscaldamento o di condizionatori e la fabbricazione di forniture mediche e dentistiche. Attive anche la gestione fognaria e quella della raccolta dei rifiuti. Non dovrebbero essere intaccati dal provvedimento neanche i servizi veterinari, i call center e i servizi di vigilanza privata oltre alle attività di pulizia e lavaggio delle aree pubbliche. Nell'ambito della pubblica amministrazione restano "in vita" l'assicurazione sociale obbligatoria, i servizi legati alla difesa e, chiaramente, l'assistenza sanitaria. Esclusi, infine, i servizi di assistenza sociale residenziale e non residenziale.

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