Coronavirus, triplicato il numero di bambini nati morti: i motivi
La “prima ondata” della pandemia ha causato un forte aumento, fino a tre volte, dei bambini nati morti, probabilmente a causa del fatto che le donne hanno saltato le visite durante la gravidanza, mentre sono calati i parti prematuri, forse per effetto del “riposo forzato” dovuto al lockdown. Lo afferma uno studio coordinato da Mario De Curtis dell'università Sapienza di Roma e pubblicato da “Archives Disease in Childhood”, condotto sui dati della della regione Lazio, dove vivono circa 5,8 milioni di persone e nascono circa il 10% di tutti i nati italiani.
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La ricerca ha preso in considerazione tutti i nati dei centri nascita del Lazio nei mesi di marzo, aprile e maggio 2020, paragonando i dati agli stessi osservati nello stesso periodo del 2019. Sono state esaminate tutte le caratteristiche, dalla durata della gestazione al tipo di parto. "Si è osservato - scrivono gli autori - un aumento di tre volte dei nati morti. Questo dato sembrerebbe essere non l'effetto dell'infezione da Covid-19, anche perché l'incidenza della malattia nelle donne in gravidanza nell'Italia centrale, secondo l'Istituto Superiore di Sanità, è molto bassa (circa 1 per 1000). Sembrerebbe piuttosto essere la conseguenza del fatto che molte donne, per paura di contrarre l'infezione in Ospedale, non hanno effettuato adeguati controlli in gravidanza".
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