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Dal Cts: "Rispettate le regole o sarà lockdown"

Le nuove norme e misure inserite nell’ultimo Dpcm firmato dal presidente del Consiglio vengono viste come “ultimo tentativo per evitare la ben più dolorosa decisione del lockdown generale”. A dirlo è Agostino Miozzo, coordinatore del Comitato tecnico scientifico, che ai microfoni del Corriere della Sera ha analizzato la situazione d’emergenza in Italia lanciando un chiaro messaggio: il lockdown può essere evitato.

“Ho letto di tutto, soprattutto analisi totalmente errate e disorientanti di pseudo esperti che hanno evidentemente la sfera di cristallo e la bacchetta del mago Merlino proponendo soluzioni magiche a problemi estremamente complessi. Che siano i politici a criticare le indicazioni del Cts mi sembra quasi legittimo, è nel pieno diritto. Che siano dei tecnici a dire cose inesatte e fuorvianti è molto meno legittimo” ha spiegato Miozzo che ha puntato il dito contro gli esperti che, negli ultimi mesi, hanno detto la loro su come arginare una nuova emergenza.

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Per capire se le nuove regole saranno efficaci serve però del tempo: “Almeno due settimane, poi saremo pronti per decidere se abbiamo raggiunto il limite non compatibile e si deve passare ad un intervento più radicale come quello che abbiamo già dolorosamente sperimentato a marzo e aprile. Solo con il rispetto rigoroso delle regole, il lockdown potrà essere ricordato come una brutta esperienza del passato”.

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Per il coordinatore “imputare al Cts responsabilità di una situazione figlia delle sofferenze imposte al sistema sanitario italiano nei decenni passati è, non solo scorretto, ma direi disonesto. Dov’erano questi esperti di gestione delle emergenze dell’ultima ora, quando venivano tagliati ospedali pubblici e letti di terapia intensiva, quando la politica penalizzava il sistema di sanità pubblica. Non ricordo le voci di questi nuovi urlatori di professione alzarsi forti per denunciare i tagli”.

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L’idea sul nuovo Dpcm

Risponde alla situazione attuale del Paese che è in rapidissimo peggioramento. Le stesse misure le ha adottate oggi la Germania” le parole di Miozzo sul nuovo Dpcm, entrato in vigore domenica scorsa.

A chi gli chiede spiegazioni sulle varie misure adottate, come la chiusura dei ristoranti alle 18 o la serrata totale di cinema e teatri, il coordinatore del Cts ha dichiarato: Noi dobbiamo orientare i comportamenti dei nostri concittadini al rispetto rigoroso del distanziamento, alla riduzione di tutti i contatti a rischio, alla limitazione di tutte le possibili occasioni di contagio. È la gradualità di comportamenti da mettere in atto come ultimo tentativo per evitare la ben più dolorosa decisione del lockdown generale”.

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“Trasporto pubblico? Dal 18 aprile chiediamo di “attuare ogni misura per ridurre i picchi di utilizzo del trasporto pubblico. I verbali dimostrano che lo abbiamo scritto per ben 20 volte sollecitando, a più riprese, un nuovo concetto di mobilità”.

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Emergenza ospedali e tamponi

Con la nuova ondata e l’aumento dei contagi, anche gli ospedali tornano a fare i conti con posti letto mancanti e terapie intensive prossime all’emergenza: “Soffrono una pressione difficilmente sostenibile nel lungo periodo, soprattutto nei territori in ritardo nell’organizzazione dei percorsi dedicati ai pazienti Covid”.

“L’unico modo per alleggerire è coinvolgere medici di famiglia e pediatri di libera scelta fornendo loro tutti i mezzi per operare, i materiali di protezione, gli strumenti diagnostici. Con l’accordo appena siglato tutti i cittadini potranno fare i tamponi rapidi con il loro medico” ha aggiunto.

Nonostante l’accordo però, come spiega Miozzo al Corriere, c’è chi ancora si rifiuta: Vanno coinvolti, anche ospitandoli in spazi dedicati se il loro studio non è sufficiente. Naturalmente vanno messi nelle condizioni di lavorare in sicurezza, ma il loro contributo è essenziale”.

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