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Una correzione diversa dalle altre: i titoli da tenere d'occhio

Di (KSE: 003160.KS - notizie) seguito riportiamo l'intervista realizzata a Fabrizio Brasili, analista finanziario, al quale abbiamo rivolto alcune domande sull'attuale situazione dei mercati e in particolare di Piazza Affari.
Chi volesse contattare Fabrizio Brasili può scrivere all'indirizzo email: f.bsuperguru@yahoo.it.

L’indice Ftse Mib è stato respinto dall’area dei 23.000 punti, perdendo terreno nelle ultime sedute. E’ solo l’inizio di una fase correttiva più ampia o si aspetta recuperi nel breve?

Al momento questa azione correttiva non dovrebbe essere ampia, ma di sicuro diversa dalle precedenti, fatte di continui e ripetuti storni ed altrettante riprese, ogni tanto allungando sia sui massimi che sui minimi.
Da qualche settimana il future dicembre, ed ora anche marzo, non riesce a superare i 23.000/23.100 punti, ma al contempo non scende sotto i 22.000/22.100 punti, rimanendo addirittura in un range tecnico ancora più stretto tra 22.400/22.500 e 22.800/22.900 punti.

C'è da dire che qualche tentativo di sfondamento intraday si sta facendo largo, più verosimilmente verso il basso, questa volta influenzato dalle esagerate reazioni di qualche titolo, per motivazioni diverse.
Per fare qualche esempio abbiamo assistito ad un violento e ripetuto sell-off su Creval, partito dai recenti 3,20 euro, fino ad arrivare in quattro sedute a 1,50 euro. A dare la stura alle vendite è stato l'aumento di capitale da 700 milioni euro, in luogo degli stimati 500, oltre ad altri segnali negativi.

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Poi Astaldi passato il mese scorso da 6 a 3,1 euro a causa di voci, poi confermate, di un aumento di capitale da 200 milioni euro, con evidenti fughe di notizie tanto che la Consob indaga.
Due bei titoli del lusso quali YNap e Geox (Londra: 0KHH.L - notizie) hanno velocemente scaricato il forte ipercomprato che li avevi portati ben sopra i nostri target, passando il primo da 34 a 28 euro e il secondo da 4 a 2,88 euro, solo per aver pubblicato trimestrali leggermente sotto le stime degli analisti.
Brembo, addirittura per le previsioni più caute per il 2018, è ritornato sui supporti dei 13 dai 14,50 euro.

Ancora l'effetto contagio al resto dei listini ed alle big cap non si vede e neanche l'effetto valanga, ma piano piano quello che era un tira e molla tecnico teleguidato da abili ed interessate mani, fra supporti e resistenze, pare terminato. La mia idea è che dovremmo assistere ad un ritorno più stabile verso la parte bassa della forchetta del future sul Ftse Mib posta in area 21.000/21.500 circa.

La scorsa settimana Unicredit (EUREX: DE000A163206.EX - notizie) e Intesa Sanpaolo (Amsterdam: IO6.AS - notizie) si sono difesi meglio di altri bancari, accusando una minore volatilità. Quali consigli operativi ci può fornire per questi due titoli?

Approfittando dei rimbalzi dei due big del settore, a scapito delle nuove sofferenze in atto sulle medie e soprattutto piccole banche, senza dimenticare le Popolari e le banche non quotate, ( attenzione alle criticità delle pugliesi e in primis Banca Popolare di Bari), saremmo più orientati ad alleggerire Intesa Sanpaolo, in particolare nella versione risparmio.
Consigliamo al contempo di uscire totalmente da Unicredit, anche con l'ausilio della vendita di opzioni call at the money.

Leonardo ha continuato a perdere terreno dopo il pauroso crollo di venerdì seguito alla diffusione dei conti societari. Come approcciare il titolo ora?

Leonardo, così come gli altri titoli già segnalati prima, ma con modi, tempi e strategie diverse, sempre aiutati e coperti sempre da opzioni, possiamo di certo tradarlo, così come consigliato anche venerdì ai nostri abbonati.

Come valuta gli ultimi movimenti di Generali (EUREX: 566030.EX - notizie) e UnipolSai (Amsterdam: UQ8.AS - notizie) ? Consiglierebbe di puntare su questi due titoli ora?

Come già risposto precedentemente, fin dalla scorsa primavera preferiamo di gran lunga Unipolsai, che si presta molto al trading con opzioni, vuoi per la stabilità relativa dei prezzi, vuoi per l'elevata cedola offerta.

Nelle ultime sedute il petrolio ha allungato ulteriormente il passo, spingendosi anche oltre i 57 dollari al barile. La tendenza in atto è destinata a proseguire nel breve?

Con il petrolio Wti abbiamo in un certo senso anche qui un po' esagerato, rompendo al rialzo la forte resistenza posta a 52,50 dollari, che così bene aveva resistito nel corso dell'anno.

Io penso che nel caso dell'oro nero lo storno sarà provocato, non tanto solo con brusche prese di profitto delle stesse mani che ne avevano accompagnato l'ascesa, quanto dalla convenienza ad aumentare con questi prezzi l'estrazione negli Usa dello shale oil, con conseguente pressione sui prezzi del Wti stesso.

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