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Correzione in vista o un’opportunità di rilancio?

Correzione in vista o un’opportunità di rilancio?

Fase delicata del mercato, che vede il comparto bancario nuovamente sotto il tiro degli speculatori. Ad inizio settimana il braccio della vigilanza Bce (Toronto: BCE-PRA.TO - notizie) ha diffuso le nuove linee guida in tema di gestione di crediti deteriorati, che prevedono criteri più stringenti per quanto riguarda gli accantonamenti a copertura delle attività dubbie.

La notizia è rimbalzata nelle sale operative ed ha immediatamente alimentato la pressione sui listini azionari europei, già alle prese con le crescenti tensioni catalane, interrompendo l’idillio fra i titoli bancari e le Borse.

A Piazza Affari fra i titoli maggiormente sotto pressione si annovera UBI Banca (Amsterdam: UF8.AS - notizie) , che aveva da poco riacciuffato la soglia piscologica a 4,50 euro. Dall’analisi quantitativa condotta su un time frame giornaliero emergono segnali di indebolimento del quadro di breve e medio termine, che vanno in direzione del livello di supporto a controllo della fase primaria stimato a 4 euro. Un eventuale approdo in quest’area potrebbe eventualmente favorire un rimbalzo, potenzialmente fruibile attraverso l’apertura di posizioni con il Certificato Turbo Long (Isin NL0012318976 ) avente knock out a 3,80 euro e leva pari a 9,67. Questo certificato scade il 15 dicembre prossimo ed assicura ancora un discreto margine di sicurezza: può sopportare ancora un ribasso di circa 8,5 punti del titolo sottostante.

Per scommesse meno avventate sul settore è possibile prendere posizione su UniCredit, attraverso un Cash Collect Doppia Barriera (Isin NL0012317325 ). Il sottostante presenta un miglior posizionamento in termini relativi rispetto alle nuove norme Bce, grazie al significativo aumento del coverage attuato a partire dall’aumento di capitale di febbraio. Dal punto di vista tecnico, inoltre, il quadro grafico del titolo presenta minori criticità e difficilmente il prezzo andrà a toccare la barriera collocata a 8,91 euro e ad oggi distante il 48,42%. Più sfidante l’eventualità di risalire sopra il valore iniziale del sottostante, stabilito a 17,82 euro, anche se la variabile tempo gioca in favore dello strumento in quanto per il calcolo della prima condizione a scadenza bisognerà aspettare ancora sino al 5 febbraio del 2018. In tale data, se le due condizioni a scadenza e premio verranno rispettate lo strumento distribuirà la sua prima cedola, pari a 3,25 euro unitari.

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Non solo banche ad andar giù sul listino tricolore, anche Telecom Italia (Tim), titolo ormai vicino ai supporti tecnici di area 0,75 euro. Il contatto con questi sostegni potrebbe contribuire al rilancio tecnico del prezzo ed ecco che potrebbero tornare in voga scommesse rialziste su questo titolo. All’interno della gamma BNP Paribas è possibile posizionarsi al rialzo su questo sottostante utilizzando un Certificato Mini Long con Isin NL0011948914 , con strike a 0,6344 euro e barriera a 0,6662 euro. La scadenza dello strumento è contemplata al 18 dicembre 2020.

Si fa sempre più interessante anche il quadro tecnico di Eni, giunto al culmine di un importante movimento ascendente. Il grafico giornaliero del titolo ora attende l’accelerazione decisiva, a conferma del breakout di area 14 euro. Quest’eventualità consentirebbe di spostare ancor più in alto l’asticella della barriera contemplata dal Cash Collect scritto su Eni con Isin NL0012165005 , contemplata a 11,448 euro. Quest’ultimo livello ad oggi dista di oltre 17 punti percentuali, un margine adeguato di sicurezza, considerando la vicinanza della prossima data di stacco cedola; il prossimo 26 ottobre il Certificate pagherà 0,60 euro unitari se il sottostante si troverà al di sopra della barriera prima citata.

Autore: Investimenti Bnp Paribas Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online