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Cos’è il risparmio gestito e a chi si rivolge la forma di investimento

Investire va bene, ma come farlo? Delle volte le soluzioni fai da te hanno portato a risultati non poi così soddisfacenti, vuoi per non aver saputo gestire il rischio finanziario, vuoi per essere entrati nei mercati al momento sbagliato.

Può, allora, il risparmio gestito essere una valida alternativa al fai da te finanziario?

Ebbene, partiamo dal definire cos’è il risparmio gestito e conosciamolo un po’ meglio, così da avere nello “zaino” qualche elemento in più su cui riflettere.

Cos’è il risparmio gestito?

Si definisce risparmio gestito il mandato dato a un intermediario finanziario per la gestione dei propri risparmi.

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L’intermediario può essere una banca, una società d’intermediazione mobiliare, un fondo comune d’investimento aperto o chiuso e una SICAV.

Va da sé che il risparmio gestito non è uno strumento o veicolo d’investimento e non è nemmeno una società o un consulente, ma attraverso una società di intermediazione che gestisce il nostro risparmio arriviamo ad investire su una pluralità di strumenti finanziari e classi di attività.

Prodotti del risparmio gestito

Quali sono quindi i prodotti del risparmio gestito, ovvero, dove va a finire la liquidità affidata all’intermediario?

  • Fondi comuni d’investimento: si tratta di istituti di intermediazione finanziaria il cui scopo è investire i capitali raccolti dai risparmiatori. Tali fondi prevedono il pagamento di una commissione d’ingresso, di gestione e di prestazione.

  • ETF: gli exchange traded fund sono fondi indicizzati e quotati, essi sono particolari fondi d’investimento negoziati in Borsa alla stregua delle azioni.

  • Fondi pensione: sono uno strumento di previdenza complementare dove i sottoscrittori versano quote di risparmio che consentiranno loro di avere una rendita quando si ritireranno dal lavoro.

  • SICAV: società di investimento a capitale variabile nella forma di spa, il cui obiettivo esclusivo è l’investimento collettivo del patrimonio raccolto.

  • Polizze vita: usate come assicurazioni in caso di morte o come forme pensionistiche individuali.

Se questi sono gli strumenti del risparmio gestito, chi dovrebbe scegliere questa modalità di investimento?

Chi sceglie il risparmio gestito?

Secondo il Rapporto 2020 sulle scelte di investimento delle famiglie italiane della Consob, è lievemente aumentata la partecipazione ai mercati finanziari da parte delle famiglie (33% contro il 30% del 2019), e il 41% di chi investe si affida ad un consulente o ad un gestore (era 30% nel 2019).

Vi è quindi un aumento nel numero di famiglie italiane che si affidano ad un gestore o consulente per investire e in questi dati statistici rientra anche il risparmio gestito.

Questi dati non ci dicono, però, chi dovrebbe optare per il risparmio gestito. Fondamentalmente chiunque potrebbe optare per una strategia di investimento gestita da un intermediario finanziario, sia il risparmiatore alle prime armi che l’investitore più smaliziato.

Per il primo, il risparmio gestito potrebbe risultare un modo per avvicinarsi con cautela al mondo degli investimenti ed apprendere le basi dei mercati finanziari grazie anche alle informazioni apprese strada facendo dal consulente.

Per il secondo il risparmio gestito potrebbe rappresentare una forma di comparazione tra le sue strategie di investimento applicate al portafoglio finanziario da egli costituito, e quello costituito insieme all’intermediario. Doppio portafoglio, quindi, ma gestiti in modo diverso allo scopo di verificare se le personali strategie di investimento stanno funzionando in particolari momenti dell’anno ed anche come sorta di diversificazione ulteriore delle proprie finanze, cioè detenendole in due portafogli separati.

Risparmio gestito e risparmio amministrato: differenze

Vediamo la differenza tra risparmio gestito e risparmio amministrato, poiché c’è la tendenza a considerare le due espressioni come sinonimi ma vedremo che così non è.

  • Risparmio gestito: con questa forma di investimento il risparmiatore affida all’intermediario i propri fondi e questi si assume la responsabilità di gestire l’investimento allo scopo di portare un guadagno al cliente.

  • Risparmio amministrato: in questo caso l’investitore affida all’intermediario finanziario, mediante la stipula di un contratto, la sola custodia e amministrazione ma non delega la gestione dell’investimento. In pratica l’intermediario funge da sostituto d’imposta e da custode degli asset, ma ad investire è il risparmiatore in tutta autonomia. In altre parole la banca funziona solo da canale per l’acquisto, ad esempio di azioni e paga per conto del cliente le tasse relative, niente altro.

Per capire meglio la differenza ecco in cosa si investe con il risparmio gestito e in cosa con il risparmio amministrato.

  • Strumenti di investimento del risparmio gestito: gestioni patrimoniali; fondi immobiliari; hedge fund; ETF (fondi negoziati in borsa).

  • Con il risparmio amministrato si investe in: azioni; obbligazioni; conti correnti; ETF; altre operazioni ammesse dalla normativa italiana.

Se il lettore ha acquistato sulla piattaforma online della propria banca una certa quantità di titoli azionari o di ETF in assoluta autonomia, ha usufruito del servizio di risparmio amministrato.

Quali sono i titoli del risparmio gestito?

Le società finanziarie e le banche specializzate nel risparmio gestito, o che tra i loro servizi finanziari hanno questa forma di investimento come tra i principali, sono a loro volta dei titoli quotati in borsa.

Alla Borsa di Milano, ad esempio, abbiamo vari esempi di banche e società finanziarie specializzate nel risparmio gestito.

Tra le società quotate del risparmio gestito troviamo:

Cosa significa questo? Significa che l’investitore oltre ad aprire un eventuale posizione di risparmio gestito presso una di queste banche, può anche diventarne azionista comprando le rispettive azioni. O in alternativa può iniziare a fare trading ora.

Non sono ovviamente le uniche entità finanziarie del risparmio gestito che troviamo quotate in borsa, ma queste sono quelle presenti a Piazza Affari.

Risparmio gestito e i rischi

Che un intermediario finanziario gestisca per noi gli investimenti non significa che il nostro capitale sia al sicuro, e questo non perché l’intermediario sia pericoloso ma perché l’imprevedibilità dei mercati finanziari può mandare in perdita anche il portafoglio finanziario costituito da un intermediario esperto.

Ecco perché il risparmiatore e/o investitore che sceglie questa forma di crescita delle proprie sostanze, non dovrebbe mai demandare del tutto la gestione e disinteressarsene.

Proprio perché sono i nostri soldi e sono gestiti da un altro, è bene effettuare delle verifiche settimanali dell’andamento, e contattare periodicamente l’intermediario per ottenere aggiornamenti.

Si consiglia di affidarsi a servizi che forniscono una applicazione software accessibile via web o smartphone, da cui poter monitorare in qualsiasi momento lo stato del proprio patrimonio dato in gestione.

Concludendo

Il risparmio gestito è una via semplice agli investimenti, una strada percorribile quando non si hanno molte competenze specifiche dei mercati finanziari e tuttavia si vorrebbe poter guadagnare dall’esposizione in essi da una certa quota di risparmi.

Gli strumenti del risparmio gestito sono vari e tante le società di intermediazione che propongono soluzioni spesso molto diverse tra loro.

Affidarsi a intermediari autorizzati è quasi banale scriverlo, mentre è sempre consigliato tenersi costantemente aggiornati sull’andamento dell’investimento, anche mediante l’uso di strumenti digitali messi a disposizione dalla società d’intermediazione finanziaria.

This article was originally posted on FX Empire

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