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Cosa succede dal 7 gennaio: 6 Regioni a rischio

(AP Photo/Gregorio Borgia)
(AP Photo/Gregorio Borgia)

Una lenta decrescita della curva del contagio, ma con l'Rt in aumento e, nel primo bollettino del 2021, il tasso di positività al 14,1%, ancora in crescita. Con questi numeri, una parte del Paese, allo scadere del decreto di Natale, il 6 gennaio, potrebbe finire nuovamente in zona rossa o arancione.

Le Regioni a rischio

A rischiare per ora sono soprattutto Veneto, Liguria e Calabria, che secondo l'ultimo report Iss hanno superato il valore 1 di Rt e che potrebbero essere collocate nella lista dei territori sottoposti a maggiori restrizioni. Molto vicine a quella soglia ci sono anche Puglia, Basilicata e Lombardia.

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Attesa per il report Iss

Attualmente è previsto che, dopo il decreto, le Regioni tornino alla fascia di colore assegnata prima del lockdown natalizio, cioè tutte gialle (tranne l'Abruzzo arancione), ma l'andamento del contagio non rende scontato che sia così. Sarà il governo a decidere, la prossima settimana, a seguito delle verifiche effettuate dagli esperti sul nuovo report dell'Istituto Superiore di Sanità. La data della riunione della cabina di regia per il Monitoraggio Regionale non è ancora stata resa nota.

I 21 parametri

Qualcosa potrebbe cambiare anche sui parametri di valutazione. Nelle prossime ore, dopo una richiesta da parte delle Regioni avanzata attraverso un documento, l'Iss potrebbe ufficializzare alcune modifiche sui 21 indicatori per stabilire l'assegnazione delle Regioni nelle varie fasce. Tra questi, un diverso metodo di calcolo dei tamponi antigenici e molecolari effettuati, che potrebbe poi influire sul tasso di positività.

Il ritorno in classe

Le scuole dovrebbero riaprire ovunque il 7 gennaio con il 50% di presenze massime consentite - almeno fino al 15 gennaio - dopo il lavoro svolto dalle varie prefetture nei tavoli di coordinamento scuola-trasporti. Un annuncio in questo senso è stato fatto da tutti i ministri a vario titolo competenti: Interno, Istruzione e Trasporti. Scettici invece alcuni governatori, come Luca Zaia in Veneto e Vincenzo De Luca in Campania.

Il rebus dello sci

Il governo dovrà anche decidere sulla riapertura degli impianti da sci, dopo che il presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, ha inviato ai ministri Boccia e Speranza una lettera per chiedere il rinvio dell'apertura della stagione dal 7 al 18 gennaio. "Adesso serve certezza", ha sottolineato l'assessore al Turismo della Provincia autonoma di Trento, Roberto Failoni.

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