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Covid, Aifa: “Servono altri due mesi di sacrifici”

(AP Photo/Andrew Medichini)
(AP Photo/Andrew Medichini) (ASSOCIATED PRESS)

Nel corso di un’intervista con il Corriere della Sera, il virologo e presidente dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) Giorgio Palù ha spiegato che per "uscire dal raggio della minaccia" del coronavirus, dobbiamo essere in grado di "tenerlo ancora a bada almeno per i prossimi due o tre mesi" dal momento che "le infezioni respiratorie raggiungono il picco in inverno e in primavera-estate si mitigano". E per raggiungere questo obiettivo è importante "spingere sulle vaccinazioni e rinunciare per qualche altra settimana ad attenuazione di colori e tentazioni di riaperture".

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Sì, quindi, alla chiusura degli impianti sciistici e a maggiore attenzione nelle scuole, ha sottolineato Palù. "Mi dispiace dirlo, anche gli impianti sciistici potrebbero costituire un rischio". Inoltre, ha continuato, "sappiamo da 4-5 studi che l’infezione, a prescindere dalle mutazioni, ha una certa prevalenza tra i 12 e i 19 anni e poi tra i 19 e i 50 anni. Quindi andrei cauto con la ripresa di scuole superiori ed università. Sarebbe ideale poter spostare il calendario scolastico in avanti, quando il quadro sarà migliore".

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Attualmente, ha sottolineato il virologo, "siamo in una fase discendente della curva epidemica, anche se lenta. Non è il momento di distrazioni. Fino a che l’abbassamento dell’Rt non sarà significativo tutti noi siamo chiamati a rispettare le misure di protezione individuale ed evitare gli assembramenti".

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E ha concluso: "Le tre varianti che stanno circolando nel mondo, l’inglese, sudafricana e brasiliana, rendono il Sars-CoV-2 più contagioso e quindi aumentano il rischio di ricoveri in ospedale e di decessi. La preoccupazione non si può negare. Però ripeto, per tenere sotto controllo le varianti, a cominciare da quella inglese, più diffusa in Italia, servono le stesse precauzioni e le stesse misure utilizzate per il ceppo originario di Wuhan, la città cinese dove la pandemia è nata".

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