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Covid, Iss raccomanda vaccinazione a donne dopo terzo mese gravidanza

Vaccinazione con vaccino Moderna contro il coronavirus all'Auditorium della Musica di Roma

MILANO (Reuters) - L'Istituto superiore di sanità ha aggiornato oggi le sue indicazioni sulla vaccinazione contro il Covid-19 in gravidanza e allattamento raccomandandola anche alle donne incinte a partire dal secondo trimestre.

"In considerazione delle crescenti evidenze sulla sicurezza della vaccinazione in gravidanza sia nei confronti del feto che della madre, della maggiore morbosità e circolazione della variante Delta e del notevole abbassamento dell'età mediana all'infezione in Italia - si legge nella nota dell'Istituto - l'Iss aggiorna le precedenti indicazioni ad interim raccomandando l'estensione dell'offerta vaccinale, con vaccini a mRNA, a tutte le donne in gravidanza nel secondo e terzo trimestre che desiderino vaccinarsi".

Nelle precedenti linee guida ad interim emesse lo scorso 31 gennaio, l'Iss stabiliva che le donne in gravidanza e allattamento non erano "un target prioritario" della campagna e quindi la vaccinazione non era "raccomandata di routine per queste persone".

Nelle nuove linee guida l'istituto precisa che sono ancora poche le evidenze per quel che riguarda le vaccinazioni nel primo trimestre, nonostante la vaccinazione possa essere presa in considerazione in qualsiasi momento della gravidanza.

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Chi, nei primi tre mesi di gestazione, voglia vaccinarsi dovrà valutare rischi e benefici insieme a un sanitario, anche considerando il fatto che "la febbre, che rientra tra le possibili reazioni al vaccino, può causare un aumento del rischio di malformazioni congenite".

L'istituto precisa che target prioritario sono le donne più a rischio di contrarre la malattia, come operatori sanitari o badanti, o a più alto rischio di contrarre la malattia grave per età o comorbilità.

L'Iss inoltre prescrive che i medici raccomandino la vaccinazione ai conviventi delle donne in attesa, sottolinea che se una donna scopre di essere incinta dopo essersi vaccinata non c'è alcuna evidenza a sostegno dell'interruzione di gravidanza e che, infine, se dovesse scoprire di essere in stato interessante dopo la prima dose di vaccino può ritardare la seconda dose fino al secondo trimestre.

Nelle nuove linee guida viene confermata infine l'indicazione che chi allatta può vaccinarsi senza alcun bisogno di interrompere l'allattamento.

"La donna che allatta deve essere informata che la vaccinazione non espone il lattante a rischi e gli permette di assumere, tramite il latte, anticorpi contro Sars-CoV-2", conclude la nota.