Covid, Iss: "Umbria e Bolzano le regioni più a rischio"
Sale in Italia l'indice Rt nazionale (l'indice, cioè, che ci dice quante persone possono essere contagiate da una sola persona in media e in un certo periodo di tempo), che passa da 0,84 a 0,95 secondo la bozza del monitoraggio della pandemia di coronavirus dell'Istituto superiore di sanità e del Ministero della Salute relativo al periodo 1-7 febbraio.
Sono due, in particolare, le regioni considerate ad alto rischio: Umbria e Provincia autonoma di Bolzano. In questi territori, infatti, l'incidenza dei contagi ha superato la soglia dei 250 casi ogni 100.000 abitanti: l'Iss parla di 770,12 casi a Bolzano e 283,28 in Umbria.
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Sull'intero territorio nazionale, comunque, solo Sardegna e Valle d'Aosta hanno riportato un'incidenza sotto i 50 casi per 100.000 abitanti (livello oltre il quale il servizio sanitario ha mostrato i primi segni di criticità).
Dati della bozza alla mano, poi, sette Regioni hanno un Rt puntuale maggiore di 1 compatibile con uno scenario di tipo 2 e in aumento rispetto alla settimana precedente, mentre le altre risultano compatibili con uno scenario tipo uno.
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L'Iss evidenzia inoltre che il numero di Regioni e province autonome con un tasso di occupazione delle terapie intensive e degli altri reparti sopra la soglia critica è diminuito da 7 a 5 nel periodo di riferimento. A livello nazionale, invece, il valore nazionale delle terapie intensive è sotto la soglia critica del 30%, attestandosi al 24%. In questi reparti i ricoveri sono scesi da da 2.214 (02/02/2021) a 2.143 (09/02/2021). Anche nelle altre aree mediche i pazienti ricoverati sono in diminuzione, passando da 20.317 (02/02/20201) a 19.512 (09/02/2021).
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