Covid, matematica mostra "morti anomale in Italia"
All’inizio dell’epidemia di Covid-19, in Italia si è verificato un “picco anomalo di decessi” mentre in Iran, mentre Singapore, Sud Corea, Qatar e Australia si sono registrati livelli eccezionalmente bassi. A dirlo è un'analisi statistica dei numeri della pandemia in 208 Paesi del mondo, pubblicata sulla rivista Chaos, da due matematici che lavorano presso l'Università di Sydney e l'Università di Tsinghua a Pechino.
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Si tratta di uno studio basato sui dati relativi a contagi e decessi segnalati nei vari Paesi tra il 31 dicembre 2019 e il 30 aprile 2020, così come sono stati riportati dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie.
Con una variante della tecnica statistica chiamata “analisi dei gruppi” (cluster analysis), i ricercatori sono stati in grado di rappresentare i dati relativi ai vari Paesi come dei punti, raggruppandoli in base alle loro similitudini. Per quanto riguarda il mese di gennaio, sul grafico compaiono solo due gruppi: da un lato la Cina, alle prese con lo scoppio dell'epidemia, e dall'altro gli altri 207 Paesi.
In seguito, con il passare delle settimane e il diffondersi del contagio, l'Italia ha fatto il salto nel cluster della Cina, seguita poi da Stati Uniti, Spagna, Francia, Germania, Iran e Gran Bretagna. A metà marzo, inoltre, si potevano riconoscere 16 gruppi differenti, divisi in base al numero dei casi di Covid-19: una situazione simile si è registrata ad aprile per quanto riguarda i decessi. Poi, a metà marzo, mentre la Cina usciva dal cluster con la peggiore mortalità, ci entravano Italia, Spagna, Stati Uniti, Francia e Gran Bretagna.
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Nei grafici i “movimenti” più significativi si sono verificati, per quanto riguarda i contagi, tra l'1 e il 2 marzo (quando Italia e Iran hanno iniziato a riportare i primi casi), mentre per i decessi il momento chiave è stato tra il 18 e 19 marzo. Questo suggerisce che ci sia una latenza di circa 17 giorni tra contagi e decessi, in accordo con quanto già emerso dai dati clinici.
"Abbiamo notato anche una sorta di effetto 'massa critica' nella progressione dei contagi verso i decessi", sottolineano i ricercatori. "Il numero di morti registrato in Spagna il 28 marzo era più del doppio del numero dei casi di 16 giorni prima. È un'esplosione sbalorditiva. Lo stesso vale anche per gli Stati Uniti: la drammatica impennata dei decessi è arrivata dopo che il conto dei contagi ha raggiunto una massa critica a inizio marzo".