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Credit Suisse in caduta ai minimi storici, Saudi National Bank non può iniettare nuove risorse

Il logo della banca svizzera Credit Suisse a Berna

ZURIGO (Reuters) - Le azioni di Credit Suisse affondano ai nuovi minimi storici dopo che il suo principale investitore ha dichiarato di non poter fornire alla banca elvetica ulteriori aiuti finanziari.

"Non possiamo perché supereremmo il 10%. È una questione di regolamentazione", ha spiegato il presidente della Saudi National Bank Ammar Al Khudairy.

L'istituto saudita ha acquisito una quota di quasi il 10% lo scorso anno dopo aver partecipato all'aumento di capitale di Credit Suisse e si è impegnato a investire fino a 1,5 miliardi di franchi svizzeri (1,5 miliardi di dollari).

Ieri Credit Suisse ha pubblicato il report annuale per il 2022 nel quale è scritto che la banca ha individuato "debolezze materiali" nei controlli sulla rendicontazione contabile e che non ha ancora arginato il deflusso di clienti.

La seconda banca svizzera sta cercando di riprendersi da una serie di scandali che hanno minato la fiducia di investitori e clienti. Il deflusso di clienti nel quarto trimestre è aumentato per un controvalore di oltre 110 miliardi di franchi svizzeri (120 miliardi di dollari).

Intorno alle 11,45 le azioni sono in calo del 21,41% a 1,75 franchi svizzeri (1,90 dollari) a Zurigo, registrando la settima seduta consecutiva di perdite.

I credit default swap a cinque anni sul debito di Credit Suisse sono saliti a 533 punti base dai 549 della chiusura precedente, secondo i dati di S&P Global Market Intelligence.

La caduta in borsa di Credit Suisse ha riacceso tra gli investitori alcuni timori sulla tenuta del sistema bancario globale, sulla scia del crollo di Silicon Valley Bank, trascinando al ribasso i mercati azionari

(1 dollaro = 0,9196 franchi svizzeri)

(Tradotto da Chiara Scarciglia, editing Andrea Mandalà)