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Credit Suisse centralizza struttura dopo serie di scandali

Logo di Credit Suisse presso una filiale di Berna

di Oliver Hirt e Pamela Barbaglia e John O'Donnell

ZURIGO/FRANCOFORTE (Reuters) - Credit Suisse rivelerà domani una nuova struttura centralizzata, nel tentativo di rimettere in riga le disparate divisioni del gruppo e per voltare pagina dopo una serie di scandali che sono costati alla banca svizzera miliardi di dollari.

Lo hanno riferito due fonti.

Nel corso dello scorso anno, Credit Suisse è stata sanzionata per aver gestito un prestito fraudolento in Mozambico, penalizzata dal coinvolgimento con l'ormai defunto fondo Greensill, ha accumulato perdite da 5,5 miliardi di dollari in seguito al crollo di Archegos ed è stata presa di mira dalle autorità su accuse di spionaggio aziendale.

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Ad aprile Credit Suisse ha assunto come presidente il veterano Antonio Horta-Osorio per porre fine alla fase negativa della banca e Horta-Osorio presenterà domani un piano per riformare la seconda banca svizzera, in occasione della pubblicazione dei risultati per il terzo trimestre.

Una modifica fondamentale dovrebbe essere la creazione di un'unica divisione di gestione patrimoniale dedicata a un elite globale, centralizzando la supervisione nella sede centrale a Zurigo, secondo quanto riferito a Reuters due fonti a conoscenza della situazione.

In base all'attuale struttura, stabilita sei anni fa, la gestione patrimoniale opera attraverso tre divisioni: una per le attività svizzere, un ramo Asia-Pacifico dedicato ai facoltosi clienti cinesi e un'unità internazionale situata all'infuori della Svizzera.

La fusione della divisione patrimoniale semplificherebbe Credit Suisse, preparando il terreno per potenziali tagli dei costi.

Inoltre, rimetterebbe in riga i banchieri locali che finora hanno giovato di un'ampia autonomia, rendendoli più responsabili negli occhi dei senior manager, spesso ignari dei rischi causati dagli scandali precedenti, in base alle dichiarazioni delle fonti.

Una delle fonti ha riferito a Reuters che i manager presso la sede centrale a Zurigo sono diventati fortemente avversi al rischio e non hanno intenzione di dare spazio di manovra ai banchieri locali, indipendentemente dai profitti da loro ottenuti per la banca.

Un portavoce di Credit Suisse non ha commentato.

(Tradotto a Danzica da Enrico Sciacovelli, in redazione a Roma Stefano Bernabei, enrico.sciacovelli@thomsonreuters.com, +48587696613)