Credit Suisse, manager pronti a fare causa a regolatori per perdita bonus AT1 - FT

Il logo della banca Credit Suisse a Ginevra

(Reuters) - Il personale di Credit Suisse si appresta a fare causa all'autorità di regolamentazione finanziaria svizzera per l'annullamento di 400 milioni di dollari di bonus dopo il salvataggio della banca da parte di UBS Group.

Lo riporta il Financial Times.

Quinn Emanuel e Pallas, gli studi legali che hanno già preso in carico la denuncia contro l'autorità di regolamentazione svizzera Finma per conto degli investitori che detengono obbligazioni AT1, hanno ricevuto diverse richieste da parte di alti dirigenti di Credit Suisse di intraprendere azioni legali per loro conto.

Credit Suisse non ha voluto commentare le indiscrezioni, né è stato possibile avere un commento immediato dagli studi legali Quinn Emanuel, Pallas e da Finma.

A marzo, nell'ambito dell'acquisizione, la Finma ha ordinato la totale svalutazione di 16 miliardi di franchi svizzeri (18 miliardi di dollari) di debito Additional Tier 1 dell'istituto di credito, mentre gli obbligazionisti hanno ricevuto un risarcimento.

Successivamente, il Consiglio federale svizzero ha ordinato a Credit Suisse di annullare o ridurre tutti i bonus in sospeso per i tre livelli dirigenziali più alti e di esaminare se fosse possibile recuperare quelli già pagati.

Secondo la legge bancaria svizzera, il Consiglio federale può imporre misure relative ai bonus a una banca di importanza sistemica se questa ha ricevuto aiuti di Stato da fondi federali.

Le obbligazioni Additional Tier 1, o AT1, sono emesse dalle banche per aiutarle a costituire le riserve di capitale richieste dalle autorità di regolamentazione. Possono essere convertite in azioni, ma finché non lo sono, non diluiscono il capitale sociale della banca.

(1 dollaro = 0,8889 franchi svizzeri)

(Tradotto da Chiara Scarciglia, editing Claudia Cristoferi)