Crescita, nessuno crede al governo. Anche il Fmi taglia le stime sull’Italia
Nessuno sembra credere alle previsioni di crescita del governo. Il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan ha difeso il Def: “Gli obiettivi del 2017 sono realizzabili”, ha detto. E’ una guerra di cifre. Quelle del Pil e della crescita dell’Italia che sarà più bassa di quanto Renzi e governo si augurano. Due giorni fa era stata la Banca d’Italia a smentire i dati di Palazzo Chigi: “Difficile spingere la crescita dallo 0,6% all’1%”. Oggi la doccia fredda arriva dal Fondo monetario internazionale che taglia ancora le stime sull’Italia.
Aumenta il Pil del 3,1% ma si tratta di quello mondiale. Il Fmi presenta le sue previsioni alla vigilia delle riunioni di autunno. Niente di nuovo, o quasi, rispetto a luglio. Lieve rialzo sulla previsione di crescita dell’area euro (1,7%) e piccola sforbiciata per l’Italia: 0,8%, un punto decimale in meno rispetto alla precedente previsione. Dopo la Brexit il Regno Unito tiene nel 2016 con uno 0,1% in più (1,8%) ma la previsione di crescita scende all’1,1% per il 2017, con uno 0,2% in meno.
Anche il Fmi, come la Banca d’Italia, non crede all’aumento del tasso di crescita all’1%, come sostiene il governo. Anche le stime sul rapporto decifit-Pil sono diverse. Il governo italiano si aspetta un rapporto pari al 2,4% nel 2016 e al 2% nel 2017. Il Fondo monetario di Christine Lagarde prevede il 2,6% per quest’anno, mentre il 2,5% per il prossimo.