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Criptovalute: il legame tra Bitfinex e Tether nell’universo Bitcoin
Proprio ieri illustravamo l’ascesa e lo sviluppo di Bitfinex, il più grande exchange cripto al mondo.
Questa banca centrale delle criptovalute, da molti ritenuta fallace e mendace, offre lo spunto per approfondire la disamina già affrontata recentemente su Tether e i collegamenti citati e anticipati nelle trattazioni precedenti.
Senza, ovviamente, dimenticare di analizzare come il collegamento di cui sopra possa in qualche modo influenzare il mercato del BTC.
Oltre ai già citati eventi (alla cui trattazione si rimanda) per cui Bitfinex abbia guadagnato clamore mediatico, si aggiunge il recente controllo effettuato dalla Commodity Futures Trading Commission a stelle e strisce, sfociato poi in vera e propria accusa.
Il quid ascritto a Bitfinex è di manipolazione del mercato. Aggiotaggio, quindi. Reato che per il codice penale italiano è rubricato in “Rialzo e ribasso fraudolento di prezzi sul pubblico mercato o nelle borse di commercio”.
Fin qui, non ci sarebbe da stupirsi, considerando quanto la storia finanziaria recente, specie quella americana, abbia abituato a simili condotte atte a ottenere un siffatto risultato, con le spiacevoli e sgradevoli conseguenze del caso.
Nel caso di specie, il mercato di riferimento cui afferisce la CTFC è proprio quello del Bitcoin.
Secondo l’agenzia governativa USA, la società guidata da Jan Ludovicus van der Velde e Giancarlo Devasini avrebbe consapevolmente influenzato l’andamento dei prezzi del Bitcoin tramite un’emissione di Tether sconsiderata, o comunque impropria.
A sostegno della tesi accusatoria vi è la correlazione tra storici ribassi valoriali BTC ed elevati lanci di Tether.
Contestualmente si sottolinea che un’emissione di Tether meno massiva ma più mirata sia alla base dell’ascesa del comparto cripto, sostenendo come il progresso conosciuto da Tether nel periodo di massimo incremento criptovaloriale (dicembre 2017) sia la causa e non la conseguenza dei picchi di massimo di BTC e affini.
Quanto affermato sopra pone enormi ombre sull’operato di Bitfinex e la vera strategia che si cela dietro al token Tether.
Coerente con l’impianto accusatorio di cui sopra è un altro spunto, proprio di chi sostiene come Bitfinex stampi moneta digitale, Tether per l’appunto, compri con questa Bitcoin ma manchi della copertura in dollari che da sempre è stata conditio sine qua non per l’esistenza del token.
Se questo fosse vero, sarebbe facile comprendere il meccanismo di influenza del mercato al rialzo.
Facile comprare diversi Bitcoin usando un token non coperto da riserva monetaria (dollaro) e poi magari effettuare numerosi buy guadagnando con il trading preventivamente orientato.
La fattispecie incriminatrice della norma di manipolazione del mercato sarebbe perfettamente integrata.
E, non si può sottovalutare la facilità di comprare Bitcoin attraverso una moneta creata dal nulla, perché senza le rispettive riserve si creerebbe un capitale fittizio per rilevarne uno concreto.
È chiaro che questo sia quanto trapelato da inchieste giornalistiche, seppur di grandi testate come il NY times e il Sole 24 Ore, tra le altre.
Oggi appare difficile una comprensione piena della sistematica Bitfinex-Tether-Bitcoin, perché si è in presenza di un momento delicato in cui enti regolatori e di controllo hanno tra le mani le sorti di un fenomeno, quello cripto, che si trova per la prima volta a fare i conti con interessi speculatori che hanno nomi e cognomi.
Gli investitori attendono, ma, si sa, il mercato non dorme mai.
This article was originally posted on FX Empire
