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Cristina Chiabotto indebitata: ricorre a legge "salva suicidi"

Cristina Chiabotto indebitata: ricorre a legge "salva suicidi"
Cristina Chiabotto indebitata: ricorre a legge "salva suicidi"

Cristina Chiabotto, miss Italia 2004 e conduttrice di numerose trasmissioni televisive, è nei guai con il fisco e, come riporta Ansa, ha ottenuto la procedura di liquidazione prevista dalla legge 3 del 2012.

Si tratta della legge cosiddetta “salva suicidi” varata per scongiurare posizione di crisi debitoria di piccoli imprenditori e liberi professionisti. Il giudice Matteo Buffoni del tribunale di Ivrea ha emesso il decreto con il quale dichiara aperta la procedura chiesta dalla stessa Chiabotto il 3 giugno scorso.

Secondo l'istanza presentata, il debito dell’ex miss Italia è di circa 2 milioni e mezzo di euro e riguarda soprattutto cartelle notificate dall'Agenzia delle entrate. La showgirl sanerà parte del debito vendendo i negozi di cui è proprietaria, a Torino e Borgaro Torinese, insieme alla sorella.

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I debiti di Cristina Chiabotto

In particolare, il debito di Cristina Chiabotto riguarda per oltre 2,1 milioni cartelle notificate dalla ex Equitalia, per 252mila euro si tratta di un debito con l'Agenzia delle Entrate, per 93mila euro con la Banca Sella e c'è anche un debito con un condominio torinese per spese non pagate.

Nel decreto del giudice si legge che la posizione debitoria della Chiabotto si è manifestata "in modo prorompente" già nel 2014, in conseguenza di verifiche effettuate dalla Guardia di Finanza di Torino in relazione al periodo 2008-2013.

All'esito di quelle verifiche è stato "accertato un comportamento elusivo (non fraudolento) e di conseguenza ripreso a tassazione un reddito superiore rispetto a quello dichiarato". Le cartelle di pagamento emesse dall'Agenzia delle entrate, che si sono sommate a quelle relative al mancato versamento delle imposte degli anni 2014 e 2015, ha fatto lievitare il debito oltre i 2,5 milioni di euro.

Cristina Chiabotto ha potuto accedere alla “salva suicidi”, come scrive il giudice del tribunale di Ivrea, in quanto "non ha posto in essere atti in frode ai creditori" e in qualità di "lavoratrice autonoma nel campo dello spettacolo" che ha incassato dalla sua attività un reddito netto "quantificabile per l'anno 2019 di euro 253mila, in ragione della media dei redditi percepiti nei quattro anni precedenti e dei contratti in essere".

Nella documentazione al vaglio del tribunale non è menzionato il recente matrimonio della Chiabotto con il noto imprenditore Marco Roscio, celebrato lo scorso 21 settembre a Venaria Reale.

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