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Lavoro, 10 parole da togliere dal vostro curriculum

Se dovete presentare il vostro CV a un eventuale datore di lavoro, sappiate che la sintesi è il dono più importante. Non scrivete più di due pagine, proponete un quadro chiaro delle vostre competenze ed esperienze, e soprattutto evitate le parole di troppo. Ad esempio queste 10, che potrebbero convincere molti “headhunter” a scartare la vostra candidatura.


1. Predisposizione al lavoro di gruppo - Ogni mestiere comporta un lavoro di squadra. Se davvero credete di essere dei buoni giocatori in team, e che questa sia una delle vostre competenze-chiave, illustrate la cosa con un esempio concreto, raccontando di come un gruppo di lavoro ha beneficiato di un vostro input.

2. Esperto- L’esperienza, da sola, significa molto poco. Avete gestito progetti complessi con più soggetti interessati per oltre dieci anni? O solo una volta? Se la vostra esperienza è minima, non sarà facile ingannare un reclutatore con la semplice parola “esperto”. Rimuovetela dal vostro CV, e sostituitela con informazioni concrete sulla vostra formazione e sulle vostre esperienze.

3. Flessibile - Che vi piaccia o no, tutti i datori di lavoro si aspettano ormai una certa flessibilità. Questo non significa, tuttavia, che ci si attende da voi che possiate fare di tutto, ma piuttosto che riuscite a passare da un compito all’altro, o lavorare con turni differenti. Perciò dichiaratevi flessibili, ma non disposti a tutto!

4. Io - Nel corso del tempo, il vostro datore di lavoro farà la vostra conoscenza come individuo e soggetto. Ma prima di essere assunti è necessario mostrare quello che siete in grado di apportare sul luogo di lavoro, e non ciò che vi rende più felici. Togliete, per quanto possibile, le parole “Io” e “mio” dal vostro CV, e vedrete subito degli effetti concreti!

5. Microsoft Word - Si spera che non abbiate scoperto questo software fondamentale solo ora! Utilizzando uno spazio importante nel vostro CV per esprimere le competenze di un dodicenne, potreste dare l’idea di qualcuno non proprio al passo coi tempi. Fate piuttosto emergere le vostre competenze avanzate con specifiche tecnologie o software, soprattutto se rilevanti per la posizione per cui vi candidate.

6. Vari - Cosa significa che hai lavorato con “vari” clienti, o su “progetti”. Se proprio dovete usare un aggettivo, sceglietene uno che significa qualcosa, specificando meglio a cosa vi riferite.

7. La vostra età - Di solito un datore di lavoro cerca risorse in base alla loro istruzione e occupazione. Ma l’età, purtroppo, conta, come sanno molti che hanno perso il lavoro in età avanzata e faticano a ritrovarlo. Potete, in questo caso, celare la vostra età, menzionando solo il numero di anni o mesi per cui avete lavorato.

8. Incredibile - Una delle parole più abusate al giorno d’oggi, sia per iscritto che nel linguaggio parlato. Oltre a sembrare pleonastico, è un termine soggettivo. Ciò che per voi è incredibile può essere, per altri, del tutto normale.

9. Altamente qualificato - Considerate attentamente il vostro curriculum: su quali basi vi definite altamente qualificati, allora? Avete studi o master post-laurea o comunque la qualifica di livello più alto disponibile nel vostro campo? In questo caso lo siete, ma non dimenticate di inserire i dettagli di queste credenziali, al posto di termini generici e vaghi.

10. Laborioso - Essere laboriosi è senza dubbio una buona qualità per un dipendente. Ma si tratta della base: pensate forse che gli altri non siano laboriosi? O che si abbia un vantaggio, perché altri si descrivono invece come un lavoratore improduttivo o un po’ pigro?

VIDEO - Le 10 aziende in cui è bello lavorare in Italia