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Cyber sicurezza a rischio: nel 2019 rischiamo 5 attacchi al giorno

Il Clusit ha previsto per il 2019 una media di circa 150 cyber attacchi mensili (Getty)
Il Clusit ha previsto per il 2019 una media di circa 150 cyber attacchi mensili (Getty)

È allarme cybersicurezza. Il 2018 è stato un anno nero, a confermarlo l’ultimo rapporto dell’Associazione italiana per la sicurezza informatica (Clusit). Gli esperti hanno rilevato un drastico aumento degli attacchi informatici. Dal 2011 al 2017 si sono registrati in media 88 attacchi mensili, nel 2018 il numero è salito a 129.

Un aumento del 38%

Questa impennata segna un aumento del 38 per cento rispetto agli attacchi del 2017 che, nel complesso, sono minori di quelli avvenuti in un solo mese del 2018. Visto questo andamento il Clusit ha previsto per il 2019 una media di circa 150 cyber attacchi mensili. Il rapporto riporta però solo i dati degli attacchi noti. Nel 2018 le aziende in Europa non erano ancora obbligate per legge a rilevare un attacco informatico, obbligo sancito dal Cybersecurity act, le notizie che trapelano sono ancora poche rispetto agli Stati Uniti e alcune aggressioni sfuggono ai radar dell’indagine.

Le tecnologie in evoluzione

I dati mostrano come le tecnologie siano in continua evoluzione e come vengano sfruttate da malintenzionati per compiere furti di informazioni. I dati sono il principale bersaglio degli hacker, l’uso di malware è preferito all’impiego di cryptominers per l’acquisizione illegale di criptovalute. Per compiere questi attacchi la tecnica più utilizzata resta l’impiego di malware (38%), seguita da attacchi eseguiti tramite tecniche sconosciute (26%).

I danni causati

Nel rapporto gli attacchi sono classificati in base al livello di impatto e ai danni causati. Il Clusit ha riscontrato un aggravarsi degli effetti negli attacchi, in quanto quelli critici aumentano del 7% rispetto all’anno precedente. Gli attacchi con impatto definito medio diminuiscono del 10% e quelli di categoria alta rimangono quasi invariati, aumentando solo del 2%. Emerge, quindi, una tendenza da parte dei pirati infornatici a compiere attacchi più elaborati con conseguenze più gravi rispetto agli anni passati.

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