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Dalle rovine della Siria, fiorisce il narcostato del captagon. L'inchiesta del Nyt

REUTERS/Nikolay Doychinov  (Photo: NIKOLAY DOYCHINOV via Reuters)
REUTERS/Nikolay Doychinov (Photo: NIKOLAY DOYCHINOV via Reuters)

Un Narcostato affacciato sul Mediterraneo. Così l’Economist aveva definito la Siria questa estate, così lo descrive il New York Times pubblicando un’inchiesta che fa luce sui protagonisti, sui volumi e sul valore multimiliardario del traffico di droga che attraversa e oltrepassa il Paese mediorientale.

Il prodotto di punta è il Captagon, una anfetamina sintetizzata in laboratori clandestini, molto popolare negli stati arabi. Originariamente usata per curare il deficit di attenzione e la narcolessia, venne dichiarata illegale nel lontano 1981, quando aveva ormai preso piede negli Stati del Golfo Persico. La produzione di captagon si è diffusa prima in Libano, per arrivare in Siria con l’esplosione della guerra. I trafficanti siriani trovarono quindi un terreno particolarmente fertile: non solo materie prime facilmente reperibili e uno sbocco sulle rotte mediterranee, ma anche una comoda situazione di caos estremo causata dal conflitto.

Il proseguire incessante della guerra, le sanzioni statunitensi comminate contro la Siria, il collasso finanziario del vicino Libano, la pandemia che incide sulle rimesse dei siriani all’estero, ha portato ad un tracollo economico devastante. Questo ha convinto numerose figure vicine al presidente al-Assad ad investire in questo nuovo business, dando vita ad un cartello profondamente legato e protetto dallo Stato. A sovrintendere la produzione e la distribuzione, spiega la testata americana, è infatti la Quarta Divisione Corazzata dell’esercito siriano, unità d’élite agli ordini del Generale Maher al-Assad, fratello più giovane del presidente Bashar. Poco sotto il vertice della piramide, ma in una posizione chiave, uomini d’affari come Amer Khiti e Khodr Taher, entrambi arricchitisi notevolmente durante e grazie alla guerra, e vicini al governo di Assad, come spiega sempre il Nyt.

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Il massiccio incremento del traffico di droga è diretta conseguenza dei dieci anni di conflitto che hanno travolto la Siria, alzando vertiginosamente il livello di povertà, e portando affaristi, quadri militari e vertici politici a cercare nuove fonti di guadagno – in denaro contante – e nuovi modi per eludere le sanzioni statunitensi. E a quanto pare le anfetamine illegali rendono bene, molto meglio dei prodotti legali che hanno ampiamente sorpassato. Attualmente sono il bene nazionale di esportazione di maggior valore, stando al database di retate globali di captagon costruito da New York Times. Negli ultimi anni si è verificata una vera e propria esplosione: solo quest’anno, sono state sequestrate nel mondo più di 250 milioni di pillole di captagon. Quattro anni fa il bilancio era 18 volte inferiore. In Italiasono state trovate 84 milioni di pillole nascoste in cilindri di carta per uso industriale e macchinari costruiti in maniera tale da impedire agli scanner di individuare il contenuto.

Questo articolo è originariamente apparso su L'HuffPost ed è stato aggiornato.