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Daniela Poggiali assolta per i morti in corsia. “Gli scatti con i cadaveri? Ho sbagliato, ma ho pagato troppo”

Daniela Poggiali (Photo: Daniela Poggiali)
Daniela Poggiali (Photo: Daniela Poggiali)

“Il fatto non sussiste”. Questa la conclusione a cui si è arrivati nel processo a carico di Daniela Poggiali, 49 anni, accusata di aver ucciso due anziani all’ospedale di Lugo dove lavorava come infermiera. Per l’accusa, i due anziani ricoverati e morti in ospedale, Massimo Montanari, 94 anni, e Rosa Calderoni, 78 anni, furono assassinati con iniezioni di potassio. Poggiali è stata assolta due volte in un solo giorno. Fu condannata infatti in un caso all’ergastolo in primo grado, e in un altro a 30 anni con rito abbreviato.

Alla fase iniziale degli accertamenti risale la vicenda di alcuni furti in corsia, per cui poi la donna fu condannata in giudicato: si trattava di dieci euro sfilati dal portafogli di un uomo che era andato a trovare la moglie in fin di vita. Nei fascicoli dei carabinieri che diedero il via all’inchiesta, nel 2014, c’erano poi anche le foto di Poggiali accanto a una paziente di 100 anni appena morta. L’infermiera sorrideva con i pollici alzati. Le due assoluzioni sono arrivate al termine di un lungo rimpallo tra Cassazione e Appello. Intervistata dal Corriere, Poggiali ha dichiarato:

Le foto con i cadaveri? Ho sbagliato e lo riconosco. Ma ho pagato fin troppo per questo mio errore. Di certo quelle foto non fanno di me un mostro. Cosa farò ora? Riprenderò in mano la mia vita

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La reclusione per l’infermiera è durata 43 mesi.

In carcere ho patito una sofferenza infinita. Chi non c’è stato non può capire cosa significhi e figuriamoci capire che cosa provi chi ci è finito ingiustamente

E su come immagina il proprio futuro la donna afferma:

Mi piacerebbe tornare a fare il mio lavoro e di sicuro la competenza e l’esperienza in quel campo non mi mancano. Il mio avvocato Lorenzo Valgimigli sfrutterà tutte le vie percorribili per l’eventuale riammissione dall’albo professionale

Questo articolo è originariamente apparso su L'HuffPost ed è stato aggiornato.