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Dax ancora in gabbia

Anche dopo le elezioni americane l’indice tedesco Dax non riesce a spezzare le catene del rettangolo che lo inchioda in un’area di lateralità da inizio agosto (grafico sotto). Si tratta di una fase di congestione interrotta solo dall’esplosione di volatilità che si è verificata nella notte tra l’8 e il 9 novembre, in un movimento che ha replicato quello visto in corrispondenza del referendum per la Brexit.

GRAFICO DAX

Fonte: Piattaforma Next Generation di CMC Markets (Londra: CMCX.L - notizie) ; Novembre 2016

In questo momento gli occhi degli operatori sono focalizzati su quota 10800 punti, un livello che ha caratterizzato in modo significativo il 2016 del listino fin dal primo giorno di contrattazione, con la creazione di un profondo gap recuperato solo a inizio agosto.

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Fonte: Piattaforma Next Generation di CMC Markets; Novembre 2016

Dal grafico settimanale (vedi sopra) è possibile osservare come il livello di 10800 sia stato testato ben 4 volte negli ultimi mesi, ma la resistenza ha sempre arginato i tentativi di break-out. Un superamento di quel livello potrebbe aprire nuovi scenari rialzisti: la rottura potrebbe arrivare in corrispondenza della fine dell’anno, con il classico rally natalizio. Sempre con l’ausilio del grafico settimanale è possibile evidenziare i successivi target.

Fonte: Piattaforma Next Generation di CMC Markets; Novembre 2016

Anche l’indice Eurostoxx50 presenta un quadro tecnico molto simile a quello evidenziato sul Dax, con la differenza che il gap di inizio anno non è ancora stato colmato. In questo caso il livello di resistenza da monitorare è posto a 3100 punti.

GRAFICO EUROSTOXX50

Fonte: Piattaforma Next Generation di CMC Markets; Novembre 2016

Molto interessante è la formazione a triangolo che si sta configurando sulla trendline rialzista che origina dal minimo che si è formato nella notte della Brexit e che ha tenuto in tutti questi mesi, con la sola eccezione della correzione verificatasi in corrispondenza delle elezioni americane.

Passando al mercato valutario, se dal punto di vista politico il trionfatore dell’Election Day è stato Trump, il vero vincitore dal punto di vista finanziario è stato il biglietto verde. Ormai sembra assodato un aumento dei tassi nella prossima riunione della Fed in programma il 14 dicembre e il mercato già sta incorporando l’aspettativa di un dollaro in forte risalita non solo contro le valute emergenti, ma anche contro le altre majors.

GRAFICO EURO-DOLLARO

Fonte: Piattaforma Next Generation di CMC Markets; Novembre 2016

Come mostra dal grafico sopra il movimento ribassista ha ormai riportato il cambio EUR/USD in prossimità dei minimi toccati nel corso del 2016, oltre i quali si spalancano le porte per il raggiungimento della parità che non vediamo dal lontano 2002.

A conferma del ritrovato slancio del biglietto verde c’è anche il netto recupero che ha avuto nei confronti dello yen giapponese rispetto al quale aveva sofferto per tutto il 2016.

Fonte: Piattaforma Next Generation di CMC Markets; Novembre 2016

Più volte negli scorsi mesi avevamo sottolineato come la “kumo” del sistema Ichi Moku avesse rappresentato una resistenza invalicabile per la risalita del dollaro. Come si può notare, la kumo è stata superata con un certo slancio e il tasso USD/JPY sta quotando nelle vicinanze del livello di 110.

A cura di Giorgio Benetti, Analista di CMC Markets

Autore: CMC Markets Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online