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Debito/pil Italia al 127,3%, +7,4 punti col governo Monti

Mentre il rapporto debito/pil italiano continua ad aumentare, quello della zona euro rimane stabile. Il debito pubblico medio dei Paesi dell'Eurozona ha raggiunto per la prima volta il 90% del pil alla fine del terzo trimestre dell'anno scorso, praticamente invariato rispetto all'89,9% precedente.

Dato stabile anche nell'Ue a 27, dove l'Eurostat ha rilevato un debito pubblico dell'85,1%, contro l'85% del periodo aprile-giugno. E' stato invece registrato un rialzo in entrambi i casi rispetto al terzo trimestre del 2011: il rapporto dell'eurozona è cresciuto del 3,2% (era all'86,8%), mentre quello della Ue è aumentato del 3,6% (era 86,8%).

Tra i Paesi membri, l'Italia si conferma seconda per livello di debito con il 127,3% (126% del trimestre precedente), superata solo dalla Grecia con il 152,6%. Il rapporto era nel terzo trimestre del 2011 al 119,9%, quindi in un anno è cresciuto di 7,4 punti percentuali. Il debito greco ha registrato invece un calo dell'11,1% rispetto allo scorso anno.

Al terzo e quarto posto si sono posizionate Portogallo (120,3%) e Irlanda (117%), mentre il rapporto debito/pil più basso è stato registrato in Estonia (9,6%), Bulgaria (18,7%) e Lussemburgo (20,9%). Altra pillola amara, il debito pubblico dell'Italia pari a 1.995 miliardi di euro è il secondo in termini assoluti dopo quello della Germania, pari a 2.150 miliardi di euro.

Secondo il senatore del Popolo della Libertà, Altero Matteoli, i dati provenienti da Eurostat, che evidenzierebbero un debito pubblico ormai "fuori controllo", smentiscono il premier, Mario Monti. "Il governo dei tecnici è riuscito nell'impresa di far decollare il debito di oltre 7 punti in appena un anno nonostante lo spropositato aumento delle tasse. Un bel risultato, anzi un tragico fallimento", ha commentato il senatore.