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Delusione banche: analisti scettici. Cosa fare ora?

Dopo i rialzi dei giorni scorsi, rialzi a loro volta conseguenza del sell off nato dopo i risultati sorprendenti del referendum inglese, oggi la partenza dei mercati è all'insegna della negatività.

La situazione sui mercati

Alle 12 il mercato italiano registrava un ritorno all'attivo dopo una mattinata in rosso: il Ftse Mib arrivava a +0,22% intonato con il resto del Vecchio Continente il quale vedeva il Ftse 100 di Londra a -+0,44%, il Dax di Francoforte a 0,18% e il Cac di Parigi a 0,6%. Una volatilità che trova radice anche nell'atteggiamento pessimista della Germania sulle possibili deroghe alle regole del bail in prospettate ieri dai vertici italiani per riuscire a bypassare il difficile momento di gestione delle sofferenze in pancia agli istituti di credito, italiani e non, con quelli del Belpaese che, da soli, rappresentano un terzo del totale del Vecchio Continente.

In sintesi cosa è successo?

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Proprio con la scusa della Brexit e della volatilità e instabilità che inevitabilemnte si registreranno nei prossimi mesi sui mercati e ancora di più nel settore bancario, il premier italiano Matteo Renzi aveva avanzato l'ipotesi di un aiuto da 40 miliardi alle banche, aiuto fatto direttamente dallo stato; le regole europee vietano questo comportamento a meno che non ci siano cause di forza maggiore che potrebbero mettere a repentaglio la stabilità finanziaria di un paese e creare successivamente un pericolo di contagio, eventualità rappresentata dalla Brexit. Una flessibilità ulteriore che verrebbe concessa dopo altri strappi alla regola rappresentati a loro volta dalla gestione dei profughi e dall'emergenza migranti. Proprio partendo da queste eccezioni, Angela Merkel Cancelliere tedesco, ha subito messo le mani avanti avvisando che oltre quello già concesso, non si è disposti a fare altro, soprattutto sul fronte bancario dove le regole sono state ampiamente concordate e non possono essere riscritte. La speranza di un trattamento di favore, ieri, aveva dato una spinta fortissima a Piazza Affari (il mercato italiano e particolarmente esposto sul fronte bancario), spinta che si è poi ridimensionata nel momento in cui la Germania ha avanzato le sue perplessità.

Il giudizio degli analisti

Ma un tendenziale pessimismo regna anche tra gli esperti di Kepler Cheuvreux i quali non solo, a livello generale, hanno deciso per un downgrade dell'Europa nell'asset allocation globale, ma si sono schierati anche per un taglio sulle stime di utile netto in media dell'8,6% e del target price del 15% . Andando a guardare i casi specifici si va dal -20% di Unicredit (EUREX: DE000A163206.EX - notizie) al -11% per Banca Generali e la Banca popolare di Milano (Milano: PMI.MI - notizie) . Alla base ci sarebbe un panorama difficile per operare e un peso troppo forte dei non performing loans eccessivamente alti; eppure la tempesta che si è abbattuta ha permesso alle azioni di scendere molto e trovarsi ora a trattare a su multipli convenienti. Il titolo più interessante? I numeri (e gli analisti di Kepler) mettono sul podio Intesa Sanpaolo (Amsterdam: IO6.AS - notizie) che, sebbene debba vedersi tagliato il suo target price che da 3,1 scende a 2,7 euro, può ancora vantare un rating buy. La banca può infatti contare su una cattiva e soprattutto esacerbata interpretazione delle zavorre con cui deve inevitabilmente fare i conti (target sui dividendi ancora difficili da raggiungere oltre alla situazione delicata delle banche regionali e dei relativi salvataggi di cui l'istituto di credito si è fatto carico).Lo stesso ragionamento, cioè una conferma del buy ma un taglio sul target, è stato fatto, sempre da Kepler, per titoli come Unicredit che vede limato il suo target da 4,4 a 3,5 pur restando titolo degno di un buy. Anche Mediobanca diminuisce il suo 8,9 che diventa 7,6 euro, Così come Bper (da 5,8 a 5 euro) e Ubi Banca (Amsterdam: UF8.AS - notizie) (4,2 che arriva a 3,5 euro). Si taglia anche tra gli istituti con rating hold ovvero Banco Popolare (Amsterdam: PB8.AS - notizie) (target price da 3,8 a 3,3), Banca Popolare Milano (da 0,63 a 0,56 euro) e, infine, Mps che da 0,8 scende a 0,6 euro.

Resta il nodo delle banche

Innegabile il fatto che le banche europee, e in particolare quelle italiane, siano fonte di preoccupazione per l'intero sistema dell'Unione. Un certo pessimismo aleggia anche tra gli esperti come evidenziano le parole di Gian Paolo Bazzani amministratore delegato del ramo italiano di Saxo Bank secondo cui i recenti recuperi non rappresentano altro che un riallineamento dopo le perdite ingenti dei giorni scorsi. Dopo la tempesta sui mercati, frtto più che altro di una reazione emotiva incontrollata, l'effetto brexit dovrebbe diminuire e quindi si dovrebbe avere, nel medio periodo, una stabilizzazione della situazione. Anche perchè i reali effetti del divorzio di Londra dall'Unione inizieranno a dare i primi frutti concreti non prima di due anni, il che darebbe tutto il tempo agli operatori e agli investitori di adeguarsi e riorganizzare il proprio portafoglio investimenti.

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