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Il deprezzamento del franco svizzero

Ecco la view di Canegrati analista finanziario a Blackpearlfx .

La settimana scorsa, il franco svizzero ha imboccato la strada verso il più forte deprezzamento settimanale degli ultimi due anni, lasciando aperte molte domande sul motivo per cui tale crollo è avvenuto.

Secondo Bloomberg.com la caduta della divisa svizzera è dovuta principalmente a tre fattori: l'eccesso di franchi nel sistema valutario; l'acquisto di euro da parte delle banche giapponesi e la vendita da parte di Toshiba Corp. della sua partecipazione azionaria nella società svizzera Landis + Gyr Group AG. Secondo gli analisti di Commerzbank AG, la Banca nazionale svizzera potrebbe proseguire nella sua azione di vendita della valuta nazionale, nonostante Zurigo abbia declinato di confermare questa eventualità.

Durante l'ultima campagna elettorale francese, il franco svizzero era arrivato ad apprezzarsi fino al + 2% contro l'euro, il che aveva costretto la Banca centrale svizzera ad acquistare franchi per evitare l'eccessivo apprezzamento della moneta. Con questa azione, si è però venuto a creare un eccesso di offerta di franchi sul mercato. Dopo che i timori dei mercati finanziari sul rischio politico relativo all'area Euro sono scomparsi, per effetto della vittoria elettorale di Emmanuel Macron, il mercato è costretto ora a doversi confrontare con un eccesso di franchi, generato dalla banca centrale, e si sta chiedendo come eliminarlo.

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Il franco ha perso il -0,9% sulla piazza di Londra nella mattinata dello scorso venerdì, portandosi a quota 1.1370 contro l'euro, arrivando così a perdere il -3% in una settimana, il più grande calo settimanale dal 30 gennaio 2015, quando la Banca nazionale svizzera decise di rimuovere il tasso minimo di cambio, fissato a 1.208 euro, prima di recuperare leggermente a 1.13884 (+ 0,07%) alle 5:19 AM EDT del 31 luglio.

I movimenti repentini del franco hanno ingenerato parecchie perplessità circa i reali movimenti sottostanti. UBS ha osservato, infatti, una serie di ordini di vendita, che hanno avuto luogo non appena il franco ha iniziato a superare quota 1.12. La mossa potrebbe anche essere stata rafforzata da alcune "voci di corridoio" relative ai flussi iniziali di offerta pubblica di Landis + Gyr Group AG, azienda svizzera specializzata nella produzione di contatori energetici intelligenti, che ha fatto il suo debutto nelle contrattazioni alla fine della settimana scorsa, dopo che il proprietario Toshiba Corp. aveva venduto la sua quota, pari al 60% della società.

Sicuramente le vendite di franchi svizzeri contro Yen relativi a flussi di M&A possono aver giocato un ruolo fondamentale nelle performance della scorsa settimana e la situazione questa settimana è stata esacerbata da alcune operazioni compiute dalle banche giapponesi, che hanno acquistano euro per il loro solito requisito di fixing quotidiano, innescando inavvertitamente grandi buy-stop per l'euro. La scarsa liquidità del mercato ha contribuito poi ad accentuare la discesa del franco.

A chiarire la posizione sul mercato del franco svizzero ci ha pensato il presidente della Banca nazionale svizzera, Thomas Jordan, secondo cui la valuta è "sopravvalutata in maniera significativa". "Per questo motivo - ha dichiarato - se necessario, manterremo la nostra politica monetaria fatta di tassi di interesse negativi e interventi di stimolo".

Differenziarsi dalle politiche monetarie della BCE è apparentemente l'unica opportunità per la banca centrale svizzera se vuole avvicinarsi all'obiettivo, ormai inevitabile, di ridurre la forza del franco.

Zurigo potrebbe quindi voler sfruttare l'opportunità ed essere intervenuta in un mercato favorevole al rischio, in modo da aumentare il cross EUR / CHF ad un basso costo, in quanto è ancora del parere che la sua valuta sia sopravvalutata.

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