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Detersivi e saponi più sicuri, l'UE mette al bando gli edc

Detersivi vari (foto d’archivio Getty Images)
Detersivi vari (foto d’archivio Getty Images)

L’Unione Europea ha appena messo al bando, il 7 giugno 2018, una serie di sostanze nocive contenute in spray, detersivi, shampoo e saponi per le mani. Si chiamano Edc, acronimo che sta per Endocrine disrupting chemicals, e sono traducibili come interferenti endocrini: si tratta di sostanze che sono state usate per anni senza alcun bando e che oggi sono state finalmente vietate dal commercio, almeno nel nostro continente.

L’iter è stato lungo e burrascoso, ma il regolamento delegato dell’Unione Europea (n. 2017/2100) li ha messi del tutto al bando. A dare una prima definizione degli Edc fu l’Oms nel 2002, poi recepita nel 2013 in un parere scientifico dell’Efsa, l’Autorità Europea per la sicurezza alimentare con sede a Parma. Ma è passato tantissimo tempo, fino a oggi.

La Commissione europea, con questo provvedimento, ha stabilito nettamente i criteri da applicare per stabilire se le sostanze contenute nei biocidi (dei quali si occupa anche il Reg. Ue 528/2012) interferiscano o meno con il sistema endocrino. Rientrano nei biocidi i disinfettanti, i disinfestanti, gli insetticidi, i fungicidi, i detergenti liquidi (shampoo e docciaschiuma), i detersivi per la lavatrice e per il bucato a mano, gli ammorbidenti, smacchiatori, saponi per i piatti, per lavastoviglie, per la pulizia della casa, gli spray per le zanzare, i pesticidi a uso agricolo. Sono una lunga serie di prodotti che d’ora in avanti dovranno essere conformi alle regole europee stabilite grazie all’aiuto dell’ECHA, l’Agenzia europea delle sostanze chimiche.

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Gli Edc possono danneggiare il sistema ormonale dell’uomo provocando diabete, obesità e malattie cardiovascolari. Non sono sostanze solamente prodotte dall’uomo in fabbrica, visto che si trovano anche in natura; il risultato però è lo stesso: uccidono sì le tossine, i parassiti e i batteri, ma finiscono pure per nuocere all’uomo e agli animali.

Amalia Gastaldelli, ricercatrice dell’Istituto di fisiologia clinica del Cnr di Pisa, ha così riferito a Repubblica: “Si tratta di sostanze che colpiscono soprattutto il fegato. Causano diabete e malattie cardiovascolari. Inoltre operano su ghiandole come la tiroide e inducono lo sviluppo sessuale precoce, la pubertà anticipata. Da notare come agiscano soprattutto sul metabolismo dei lipidi e del glucosio, favorendo l’obesità e l’aumento del tessuto adiposo, infatti negli ambienti scientifici si parla anche di ‘Metabolic disruptors’. Ad alcuni potrebbe capitare, ad esempio, di fare attività fisica e seguire una dieta equilibrata, ma a causa degli Edc involontariamente assunti, di ingrassare comunque. Non ci sono evidenze scientifiche invece, che provochino anche il cancro. Probabilmente rischiano di più i soggetti più deboli, esposti agli interferenti in dosi molto alte o in modo prolungato. Ma ancora non tutti i meccanismi della loro azione sono noti, anche se i loro effetti negativi si studiano da almeno 20 anni”.

Gli Edc sono centinaia e sono ovunque: nell’aria, negli alimenti attraverso i pesticidi, in cosmetici e prodotti per l’igiene personale, in molti oggetti di uso quotidiano. Bambini e adulti sono esposti a essi costantemente, almeno fino a oggi: si spera si riduca presto la loro presenza.

Tra i più noti ci sono: gli ftalati (contenuti nelle bottigliette d’acqua), il bisfenolo A (anche noto come BPA, usato fino al 2010 per produrre biberon), il disinfettante triclosano, i parabeni (usati in creme e cosmetici, smalti per unghie). Un modo per ridurre la loro presenza è anche di usare meno plastica, il che ridurrebbe pure l’inquinamento. Come sempre, dunque, oltre alle leggi, anche il comportamento umano determina il livello di salute che possiamo raggiungere.

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