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Deutsche Bank la banca più pericolosa al mondo!

Mentre qualche ingenuo continua a guardare all’Italia come l’unico elemento di rischio dell’area euro attuale, in Germania la voragine con la banca intorno, Deutsche Bank (IOB: 0H7D.IL - notizie) , rompe livelli tecnici fondamentali e incomincia a destare allarme e preoccupazione nelle sale operative di mezzo mondo…

La sintesi via Investing è tutta qui…

Investing.com – Non sono solo gli istituti di credito italiani ad essere in difficoltà ma oggi si assiste ad una giornata in forte calo per Deutsche Bank (MI:DBK) che a Francoforte cede il 5,34%, mentre a Milano segue sulla stessa scia.

I tedeschi restano deboli a causa dell’indiscrezione pubblicata dal Wall Street Journal, secondo la quale la Federal Reserve avrebbe classificato come “problematiche” le condizioni delle attività svolte dalla banca negli Stati Uniti.

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Lo status di “condizioni problematiche” rappresenta uno dei più bassi che può assegnare la Fed e comporta che tutte le decisioni che può prendere l’istituto su suolo americano devono passare per l’istituto centrale, condizionando le decisioni sui top manager quali assunzioni, licenziamenti, buonuscite e cambiamenti degli incarichi.

Secondo le fonti definite “anonime” dal WSJ, la decisione della Fed ha pesato negativamente sulle relazioni di Deutsche Bank con gli altri regolatori com ela Federal Deposit Insurance Corp che negli Usa garantisce i depositi bancari.

Il giudizio dell’istituto guidato dal neo governatore Jerome Powell viene chimato “Camels” e non è diffuso al pubblico. Prevede cinque livelli il cui rating migliore è 1 menter alle banche problematiche viene affidato un 4 o 5.

Dalla Germania non hanno voluto commentare quelli che sono stati definiti dalla portavoce della banca come “feedback regolatori specifici”. “La banca è ben capitalizzata e ha riserve di liquidità significative, ha spiegato il managment dei tedeschi, i quali aggiungono di aver “indicato in precedenza che i nostri regolatori hanno identificato aree varie per un miglioramento legato al nostro controllo e alla nostra infrastruttura” e di essere “altamente focalizzati nell’affrontare le debolezze dientificate nelle attività negli Usa”.

Già negli anni passati, inoltre, la banca tedesca era entrata nel mirino della Federal Reserve, quando nel 2015 e nel 2016 aveva fallito gli stress test e nel 2017 l’istituto centrale Usa aveva compiuto azioni sulla banca per via di una carenza dei controlli sul trading di valute, sul ricivlaggio di denaro e nel rispetto Volcker-rule. Inoltre, il gruppo aveva pagato un miliardi di dollari per patteggiare con la giustizia americana.

Questa notizia è stata tenuta nascosta per un anno intero, se fosse stata resa pubblica la diffidenza della madre di tutte le banche centrali ovvero la Federal Reserve, Deutsche Bank sarebbe fallita lo scorso anno e nazionalizzata.

L’ultimo crollo della banca sui mercati finanziari non può essere attribuito solo alla crisi politica a Roma. Gli investitori hanno anche forti dubbi sulla reale situazione finanziaria di Deutsche Bank.

Vediamo cosa succede con gli enormi conflitti di interesse che Trump ha con Deustche Bank e se volesse affondare la banca per non pagare i propri debiti ;-)

Ma veniamo all’altra notizia della giornata, come scrive Zero Hedge, solo un illuso poteva credete che Trump non si sarebbe vendicato dell’appoggio dato dall’Europa all’Iran, avendo ostacolato i suoi alleati europei sulle sanzioni iraniane e rafforzato la sua presa sull’economia europea rispetto ai dazi sull’acciaio, un rapporto eslcusivo della rivista tedesca WirtschaftsWoche afferma che il presidente Trump sta prendendo di mira la Merkel e si prepara ad imporre un divieto totale al lusso tedesco case automobilistiche dal mercato statunitense.

Nulla di più facile, a Trump non è andato giù l’atteggiamento dell’Europa nei confronti della questione IRAN ma soprattutto non sopporta il mercantilismo tedesco!

Citando diversi diplomatici americani ed europei senza identità, la rivista settimanale ha riferito che Trump ha detto al presidente francese Macron il mese scorso che avrebbe mantenuto la sua politica commerciale con l’obiettivo di fermare i modelli della Mercedes (Xetra: 710000 - notizie) -Benz basta vedere auto tedesche lungo la Fifth Avenue a New York.

Il rancore di Trump contro la casa automobilistica tedesca – e in particolare contro i modelli Mercedes a New York – non è nuovo.

Nel (Londra: 0E4Q.L - notizie) gennaio 2017, prima della sua inaugurazione, ha dichiarato in un’intervista: “Quando percorri la Quinta Strada, tutti hanno una Mercedes davanti alla loro casa”. Ma questa non è reciprocità. “Quante Chevrolet vedi in Germania? Non troppe, forse nessuna, non vedi niente laggiù, è una strada a senso unico” disse il miliardario del settore immobiliare.

Anche se è per il libero scambio, ma non a qualsiasi prezzo: “Amo il libero scambio, ma deve essere un commercio intelligente, quindi lo chiamo equo”.

WiWo sottolinea anche che un dazio all’importazione del 25 percento avrebbe anche un impatto economico significativo: l’Ifo Institute si basa esclusivamente sui calcoli effettuati dalle case automobilistiche tedesche al costo di circa cinque miliardi di euro . Ciò ridurrebbe il PIL tedesco dello 0,16%.

“Nessun paese temerebbe perdite più alte rispetto alla Germania”, afferma Gabriel Felbermayr, direttore del Centro Ifo per il commercio estero.

C’è da meravigliarsi che Der Spiegel abbia pubblicato questo?

Il segretario al tesoro americano, a proposito dell’Italia, ha dichiarato che …

“Il mercato ha avuto dei problemi. Il governo sa e capisce le questioni che deve affrontare. Dovranno lavorare con l’Europa, con noi. Rispettiamo il processo del nuovo governo”. Ma gli Stati Uniti sono preoccupati? “Assolutamente no”, ha risposto il segretario al Tesoro americano: “E’ importante per l’Italia restare nell’area euro, essere parte dell’Europa”.

Loro sanno che l’esistenza dell’euro è una manna per l’America, possono spennare gli europei come meglio credono in questa gabbia monetaria, soprattutto Wall Street e la City.

Quelli della Federal Reserve, queste cose le sanno, il rialzo dei tassi sta per giungere al termine, tassi negativi ovunque sono all’orizzonte, un nuovo quantitative easing è possibile…

Come abbiamo riportato ieri l’ex icona del mercato obbligazionario è stato spazzato via dal mercato, aver scommesso contro i nostri tesorucci si è dimostrata una strategia fallimentare.

Il bello o meglio il brutto deve ancora arrivare, forse qualcuno si illude che sia tutto finito, guerre commerciali ed euro sono sotto tiro, sullo spread si farà tiro al bersaglio nei prossimi mesi, noi nel fine settimana proveremo a fare una rapida sintesi insieme al nostro Machiavelli, “Italia punto di non ritorno” per tutti quelli che hanno o vogliono liberamente sostenere il nostro viaggio.

Autore: Andrea Mazzalai Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online