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Deutsche Bank: il momento della verità... continua!

Spettacolo! La trimestrale di Deutsche Bank (Londra: 0H7D.L - notizie) batte le attese, i professionisti per eccellenza della manipolazione contabile sono riusciti per l’ennesima volta a stupire.

Risultati SORPRENDENTI! 278 milioni di utile a fronte di 6 miliardi di perdite del settembre 2015. e meno male che il mercato si attendeva perdite tra i 600 e i 900 milioni.

Accantonata la miseria di ulteriori 501 milioni per far fronte alle spese legali che verranno, spostando le virgole del CET 1 ratio dal 10,8 al 11,1 %

A spingere i risultati è la crescita degli utili da trading della divisione Global Market (Londra: 125875.L - notizie) , la quale ha messo a segno un aumento del 10% a 2,6 miliardi di euro.

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Il resto è fantasia contabile, mark to fantasy come sempre, lasciamo che i mercati continuino a nutrirsi di numeri che non hanno nulla a che vedere con la realtà. Anche Lehman era in grado di fornire trimestrali meravigliose ad un passo dal baratro…

  • 13 DICEMBRE 2007: annuncia un utile record di 4,2 miliardi di dollari, in controtendenza rispetto ai suoi principali concorrenti che iniziano a registrare perdite in seguito alla crisi dei mutui subprime.

  • 29 GENNAIO 2008 : annuncia un aumento del dividendo e un piano di buy back su 100 milioni di azioni.

  • 18 MARZO 2008: Lehman annuncia un utile trimestrale di 489 milioni di dollari e liquidità per 34 miliardi di dollari.

Non ci pare che il mercato sia entusiasta dei dati di Deutsche Bank…

Ma il bello deve ancora arrivare…

BoE ha chiesto a banche Gb dettagli su esposizione a Deutsche e Mps

A dimostrazione delle preoccupazioni dei regolatori per le interconnesioni tra le banche europee più grandi, la Bank of England ha chiesto ai principali istituti di credito britannici di dettagliare la loro esposizione alla tedesca Deutsche Bank e ai gruppi bancari più importanti d’Italia, Monte dei Paschi inclusa. E’ il Financial Times a scriverlo.

La richiesta è stata fatta nelle ultime settimane dalla divisione Prudential Regulation Authority (Pra) della banca centrale del Regno Unito ed è coincisa con il sell-off che ha colpito sia Deutsche (di cui si è temuto un maxi patteggiamento da 14 miliardi di dollari con le autorità Usa, con cui sta ancora negoziando) sia Mps (che nella settimana in corso ha presentato il piano per un aumento di capitale di 5 miliardi di euro).

Si tratta di una prassi diventata tale specialmente dopo la crisi del 2008 e il collasso, nel settembre di quell’anno, di Lehman Brothers. E infatti negli ultimi anni la Pra ha chiesto per esempio alle banche con sede nel Regno Unito di descrivere la loro esposizione alle banche greche. Per legge gli istituti di credito non sono tenuti a svelare alle autorità la loro esposizione a gruppi rivali a meno che essa non sia particolarmente ampia o sia parte degli stress test annuali.

Ma non finisce qui!

A riprova che la verità è figlia del tempo dalle nostre parti, provate a fare mente locale, sull’ultimo argomento trattato insieme in “Machiavelli Deutsche Bank e il ritorno alle cose della Magna” ovvero Exchange Traded Fund, ETF per gli amici e gli amanti degli acronomi, un termine con il quale si identifica un particolare fondo d’investimento.

Deutsche Bank has another problem: Its ETF business – CNBC.com

La differenza tra noi e qualche altra fonte finanziaria italiana è che su Icebergfinanza insieme a Machiavelli, noi vivisezioniamo rischi e problemi che verranno e non vi li raccontiamo solo con il senno di poi, quando ormai non c’è più nulla da fare se non prendere atto delle perdite.

Gli investitori hanno ritirato circa 8 miliardi di euro dagli ETF gestiti da Deutsche Bank, durante il 2016. Nulla di particolare visto gli afflussi positivi del 2015 quando DB è riuscita ad attirare 28 miliardi di euro secondo i dati di una società di consulenza a Londra.

Peccato che nel 2015 gli ingenui non conoscevano ancora le vicende della voragine con quel che resta della banca intorno.

“Il rumore intorno Deutsche Bank non ha chiaramente aiutato la sua divisione ETF”, ha detto un alto dirigente di una società di asset management rivale che non ha voluto essere nominato.

Quindi in attesa della trimestrale, gli sforzi di Deustche Bank di attirare nuovi capitali potrebbero essere ostacolati da ulteriori deflussi dall’unità ETF della banca, considerata sino a ieri un gioiello della corana, di tutta l’attività di asset management di Deutsche.

Ovviamente per loro si tratta di normali deflussi dovuti a scelte strategiche.

Infine un altro problemino piccino picciò…

Ma di questo ne parleremo insieme a Machiavelli in “Cash is king e Phoenix the queen” che ha tutte le credenziali per diventare decisamente interessante a ridosso delle elezioni americane.

Autore: Andrea Mazzalai Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online