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Dexia scommette su Piazza Affari nel 2013

Priorità all’Italia. Nella strategia di investimento per il primo semestre 2013, fra i listini europei gli esperti di Dexia Asset Management assegnano le maggiori potenzialità di crescita a Piazza Affari e alla borsa di Madrid. I due listini, partendo dalle basse valutazioni attuai, hanno un ampio spazio di rialzo. Oltre alle azioni, ecco in sintesi gli altri temi di asset allocation che gli esperti della società di gestione del risparmio hanno selezionato.

1) La crescita globale. Lo scenario prospettato da Dexia AM indica una crescita del 2% negli Stati Uniti, un’accelerazione nei Paesi emergenti e una stabilizzazione della situazione in Eurolandia. "I dati del quarto trimestre sono rassicuranti sulla ripresa cinese, mentre la parziale risoluzione del fiscal cliff offre maggiore visibilità sulla crescita degli Usa. L’Europa invece deve fare ancora i conti con lo scetticismo degli investitori", ha affermato Koen Maes, responsabile dell’asset allocation.

2) Le (Parigi: FR0000072399 - notizie) banche centrali. Nel primo semestre del 2013 la Fed continuerà a seguire una politica monetaria espansiva, mentre la Bce (Toronto: BCE.TO - notizie) interverrà sui mercati solo se necessario. Il Giappone, la maggiore sorpresa di fine 2012, grazie alla sua politica più aggressiva dovrebbe offrire un ulteriore sostegno alla liquidità.

3) Il rischio politico. La riduzione del rischio politico contribuirà a comprimere, secondo gli specialisti di Dexia AM, il premio al rischio degli investimenti grazie alla maggiore visibilità negli Usa, in Cina e in Giappone nel primo trimestre del 2013 (come la rinegoziazione del tetto del debito americano entro la fine di febbraio e la nomina dei nuovi governatori della Banca del Giappone a fine marzo-inizio aprile). In Eurolandia, dopo le elezioni tedesche programmate in autunno ci si può aspettare una minore divisione politica.

4) Il reddito fisso. Il mercato obbligazionario è quest’anno meno interessante di quello azionario. Tuttavia nel reddito fisso, secondo lo strategist Nadège Dufossé, "siamo più ottimisti sui titoli finanziari, sui bond high yield (alto rendimento) e sulle obbligazioni dei mercati emergenti, visto che gli spread potrebbero continuare a diminuire sebbene in misura minore rispetto all’anno scorso".

5) I mercati azionari. La rotazione in termini di asset class in favore dei titoli azionari è un elemento chiave nello scenario di Dexia AM. La performance delle borse dipenderà dalla fiducia degli investitori nel miglioramento della situazione economica nel 2013-2014 e dall’assenza di un forte rischio politico. I mercati da privilegiare sono quelli di Eurolandia e dei Paesi emergenti.

6) Le borse di Eurolandia. Le performance dei listini di Eurolandia saranno quest’anno superiori a quelle degli Stati Uniti, grazie alla maggiore visibilità del ciclo economico, al calo del rischio politico e agli ampi margini di rialzo dalle quotazioni attuali.

7) Piazza Affari. Gli esperti stanno dando la priorità a Paesi come l’Italia e la Spagna, che presentano uno spazio di recupero maggiore rispetto alla media, adottando una strategia di stock picking incentrata sulle società in grado di generare un alto flusso di cassa nel 2013-2014.

8) I Paesi emergenti. Oltre alle borse di Eurolandia, l’altro tema caldo nella strategia di investimento è rappresentato dai mercati emergenti, grazie al forte ritmo di crescita che non è ancora pienamente riflesso nelle valutazioni attuali.

9) Il Giappone. I gestori hanno aumentato l’esposizione verso il Giappone (da sottopesare a neutrale) perché il cambio di governo dovrebbe portare a un pacchetto di incentivi per il rilancio e a una politica monetaria più aggressiva, mentre il deprezzamento dello yen è vantaggioso per la competitività delle aziende nipponiche.

10) Le materie prime. Sulle commodity gli analisti di Dexia AM sono meno ottimisti. Nonostante l’accelerazione della domanda attesa nel 2013, la crescita globale non si attesterà a un livello tale da provocare pressioni sui prezzi. Fanno eccezione alcuni metalli industriali, come il rame, perché l’offerta potrebbe essere insufficiente per coprire l’incremento della domanda.