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Dieci società ad elevata rendita da dividendo a Wall Street

Nel (Londra: 0E4Q.L - notizie) report di oggi presentiamo ai lettori il nuovo aggiornamento del nostro popolare portafoglio Top Dividend, composto dai dieci titoli Usa con i dividendi più elevati, selezionati con particolari criteri di ricerca e revisione.

Nel lungo termine i dividendi sono stati la maggiore componente per la performance complessiva del mercato azionario. Lo conferma uno studio aggiornato che riportiamo oggi e che misura il rendimento secolare della borsa Usa dal 1871, con e senza dividendi. Mentre i capital gain sono una componente più volatile che si realizza solo nel caso della vendita dei titoli, i dividendi sono denaro contante derivante dagli utili aziendali che le società trasferiscono con regolarità sui conti correnti dei propri soci. Per queste ragioni, continuiamo a ricercare e preferire società caratterizzate da elevate distribuzioni cedolari per i nostri portafogli, in grado di garantire flussi stabili di entrate in tutti i mesi dell'anno.

"Lo sapete quale è la cosa che mi da più piacere? Vedere accreditati i miei dividendi!" John Davison Rockefeller (8 July 1839 – 23 May 1937)

La settimana appena trascorsa è stata positiva per i nostri portafogli, che hanno messo a segno moderati rialzi, nonostante la flessione degli indici azionari americani delle ultime cinque sedute. In particolare, spicca il forte rimbalzo di Wal-Mart Stores, quotato sul Nyse con simbolo WMT, in rialzo di +7,2% nella settimana, dopo l'annuncio di risultati trimestrali migliori delle attese, con ricavi in crescita di +4,2% a 123,18 miliardi di dollari, grazie al forte incremento di +50% delle vendite online. I dati hanno galvanizzato l'intero settore del retail, alla vigilia del Black Friday, che segna l'inizio degli acquisti di fine anno negli Stati Uniti. Dalla data della nostra ultima analisi di Wal-Mart, pubblicata nel report del 17 ottobre 2017, in soli 30 giorni il titolo mostra un progresso di +13.3% toccando i massimi assoluti e portando il guadagno sul titolo a +64% dal nostro inserimento in portafoglio. Dopo questi rialzi Wal-Mart rappresenta il secondo investimento per importanza nel modello Top Analisti, con una quota pari al 4% del portafoglio. Con fatturati record di 490 miliardi di dollari ed oltre 2,3 milioni di dipendenti, la società è uno dei maggiori operatori globali di supermercati discount specializzati nelle vendite al dettaglio. Attualmente la società gestisce un network di 11.593 negozi, in ben 28 paesi del mondo e vari portali di eCommerce in 11 paesi, servendo oltre 260 milioni di clienti. La società vanta un importante primato nei confronti dei suoi azionisti, con aumenti del dividendo per 44 anni consecutivi. Il dividendo attuale è pari al 2,3% annuo, corrisposto in quattro rate trimestrali, con un Pay Out pari al 46%. Nonostante i rialzi delle ultime sedute, manteniamo il titolo in portafoglio con un rating HOLD.

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Dopo l'aggiornamento di martedì scorso, che includeva una dettagliata analisi dei portafogli Top Analisti ed ETF Italia, l'edizione di oggi è interamente dedicata al nostro portafoglio Top Dividend, il popolare modello che si compone dei dieci titoli quotati a Wall Street con il maggiore dividendo. L'obiettivo del nostro modello Top Dividend è di selezionare su base mensile i dieci titoli quotati a Wall Street con il dividendo più elevato. Questo portafoglio, partito nel settembre di 17 anni fa, ha messo a segno una performance complessiva record, pari a +606%, contro +146% realizzato dall'indice S&P500 nello stesso periodo, confermando l'efficacia delle strategie a dividendo nel lungo termine, in un intero ciclo di mercato.

Top Dividend è un potente strumento che permette di beneficiare di una elevata rendita passiva, con oltre 40 incassi annui derivanti da dividendi, abbinata a potenziali capital gain di medio termine. Top Dividend è uno dei tre portafogli internazionali inclusi nel servizio online e viene elaborato utilizzando un sofisticato sistema di ricerca in grado di identificare ogni mese un ristretto gruppo di dieci società caratterizzate da dividendi periodici attestati ai massimi livelli e fondamentali a sconto rispetto al mercato. Storicamente i titoli a dividendo sono stati caratterizzati da andamenti più stabili rispetto al mercato, assicurando agli investitori una continuità di entrate durante tutti i mesi dell’anno, indipendentemente dall'andamento degli indici di borsa. Autorevoli studi confermano l'importanza dei dividendi nel lungo termine:

50 anni di borsa a Wall Street - Analisi storica dei dividendi

Per analizzare l'incidenza dei dividendi sulle performance di lungo periodo, abbiamo considerato l'andamento storico dell'indice S&P500 degli ultimi 50 anni (novembre 1967 - novembre 2017), escludendo ed includendo i dividendi nel calcolo. L'indice S&P500 è uno dei più importanti, e raggruppa le 500 aziende Usa maggiormente capitalizzate. Come si evidenzia dalla tabella sotto (fonte dqydi.net), la performance storica dell'indice nel periodo è stata pari a +2.696% senza considerare i dividendi, per un tasso annuo composto pari al 6,8%. Aggiungendo al conteggio il reinvestimento dei dividendi, la performance complessiva quadruplica e passa a +11.969%, per un tasso annuo composto pari al 10%. In sintesi, gran parte dei guadagni in borsa negli ultimi 50 anni sono stati ottenuti dal costante reinvestimento dei dividendi.

Considerando l'intero periodo storico del mercato azionario Usa, e analizzando le performance secolari, notiamo che i dividendi acquistano ancora maggiore importanza nella determinazione delle performance complessive. Dal gennaio 1871 ad oggi la performance della borsa Usa è stata pari al 4,4% annuo composto senza dividendi e del 9,1% annuo composto calcolando il reinvestimento dei dividendi. Il potente effetto leva generato dell'interesse composto amplifica in maniera esponenziale i risultati. In numeri assoluti questo significa una performance pari a +58.258% senza dividendi e +34.657.694% con i dividendi! (vedi pubblicata su Strategyinvestor.com )

Perchè i dividendi contano - Analisi storica Guinness Atkinson Funds

Secondo uno studio realizzato da Guinness Atkinson Funds, che prende in considerazione un periodo di 60 anni di borsa, più si allunga il mantenimento dei titoli in portafoglio e più i dividendi contano nel totale delle performance generate.

Dal 1940 al 2011, con una media di mantenimento dei titoli in portafoglio pari ad un anno, i dividendi hanno contato per il 27% della performance complessiva dell'indice S&P500. Incrementando il periodo di possesso dei titoli a tre anni, i dividendi hanno contato per il 38%, a cinque anni il 42%, a dieci anni il 48%, fino ad arrivare al 60% per periodi di investimento di 20 anni. Considerando invece l'intero periodo analizzato, dal 31 dicembre 1940 al 31 dicembre 2011, i dividendi reinvestiti costantemente hanno contato per oltre il 90% della performance complessiva. Un capitale di 100 dollari investito nel 1940 è diventato circa 174.000 dollari alla fine del 2011 con i dividendi reinvestiti, contro circa 12.000 dollari senza considerare i dividendi.

Boom della domanda di nuovi strumenti a rendita passiva come fonte di entrate integrative

Secondo l' Ufficio Censimento degli Stati Uniti, il 13% della popolazione americana già oggi è classificata come "pensionata", con un'età media superiore ai 65 anni. Considerato che la speranza di vita media negli Usa è pari a 79 anni, per mantenere adeguato il tenore di vita precedente, questa parte della popolazione deve vivere per decenni con le rendite periodiche ottenute dai propri investimenti. Con un numero sempre maggiore di persone nate tra il 1946 e il 1964 che stanno entrando ogni giorno in questa categoria, la domanda di prodotti ad elevata rendita o dividendo dovrebbe evidenziare forti crescite nei prossimi anni. Il grafico sotto evidenzia il trend di crescita della popolazione over 65 negli Usa nei prossimi anni. Secondo le ultime proiezioni, nel 2050 il livello degli ultrasessantacinquenni arriverà a sfiorare il 30% dell'intera popolazione. In pratica, ciascun lavoratore attivo avrà in carico un pensionato, con importanti ripercussioni sul fronte sociale. Su queste basi i dividendi costituiranno nel futuro una importante fonte di produzione di redditi aggiuntivi. Selezionando titoli in grado di produrre una rendita passiva elevata nel corso di tutti i mesi dell'anno, il nostro portafoglio Top Dividend risponde oggi alla crescente richiesta di questi strumenti.

Dogs Of The Dow - La base di partenza della nostra strategia operativa

Sulla base delle analisi storiche che evidenziano l'effettiva importanza dei dividendi, il nostro portafoglio Top Dividend è nato nel 2000 da una evoluzione e rivisitazione di "The Dogs of The Dow", una popolare strategia di Michael O'Higgins. Creata nel 1991, questa tecnica si propone di selezionare i dieci titoli del Dow Jones Industrial con il dividend yield più elevato mantenendoli in portafoglio per un anno intero senza modifiche. Higgins nei suoi studi aveva notato che in un orizzonte di medio termine i titoli selezionati mediante questa metodologia ottenevano costantemente performance superiori al mercato. Complessivamente, dal 1973 ad oggi la strategia ha messo a segno un rendimento annuo composto pari a +17,7%, contro una performance dell’indice Dow Jones pari a +11,9% annuo nel periodo.

Portafoglio Top Dividend - Affinamento della metodologia di selezione

Dopo aver analizzato i risultati conseguiti dalla strategia dei Dogs, ci eravamo chiesti se fosse stato possibile migliorare ulteriormente le performance con opportuni adattamenti della tecnica. Dopo diversi test, analisi e simulazioni al computer, abbiamo quindi creato un portafoglio potenzialmente in grado di sfruttare in ma Autore: Paolo Crociato Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online