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Il dieselgate pesa su Fca, ma la causa Usa non spaventa i broker

Non si allentano le tensioni su Fca che ieri aveva tentato di recuperare terreno a Piazza Affari, tanto da mettersi in evidenza tra le blue chips, salvo poi ripiegare nel pomeriggio e terminare la seduta con un calo di circa tre quarti di punto.

La situazione non è certo migliore oggi visto che il titolo ha avviato gli scambi già in calo e dopo aver toccato un minimo intraday a 9,12 euro, con un affondo di quasi il 4%, è riuscito a ripianare parte delle perdite, mantenendosi però ancora in territorio negativo. Negli ultimi Fca passa di mano a 9425 euro, con un ribasso dello 0,74% e oltre 14,5 milioni di azioni scambiate, rispetto alla media giornaliera degli ultimi tre mesi pari a circa 15,4 milioni di pezzi.

Avviata in Usa causa civile contro Fca su emissioni diesel

Il titolo sta provando a reagire dopo l'affondo iniziale che ha trovato terreno fertile nelle cattive notizie arrivate ieri dagli Stati Uniti, dove il Dipartimento di Giustizia ha aperto una causa civile contro il gruppo guidato da Marchionne per la sospetta violazione delle legislazione in merito alle emissioni dei veicoli diesel.

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Stando all'accusa, circa 104mila veicoli tra Ram 1500 e Jeep Grand Cherokee con motori EcoDiesel da 3.0 litri e commercializzati negli Stati Uniti tra il 2014 e il 2016, sono stati equipaggiati con un software, non comunicato all'Autorità durante il processo di certificazione delle emissioni, che permetterà di superare i test. L'accusa chiede l'obbligo di sostituzione del software la valutazione dei danni in sede civile.

Equita SIM e Kepler Cheuvreux restano cauti su Fca

Secondo gli analisti di Equita SIM, la mossa del Dipartimento di Giustizia Usa, che prende spunto dall'indagine Epa, ha conseguenze negative in merito alla durata del contenzioso che inevitabilmente si allunga, e al rischio di dover pagare una multa, di difficile quantificazione allo stato attuale sulla base delle informazioni a disposizione.

La SIM milanese ritiene che fino a quando non sarà risolta la questione legata alle emissioni, ogni ipotesi di M&A per Fca si allontana nel tempo. Questo giustifica anche la view cauta sul titolo che per il titolo merita un rating "hold", con un prezzo obiettivo a 11,6 euro.

La stessa raccomandazione è stata confermata oggi da Kepler Cheuvreux che ha ridotto il target price di Fca da 11 a 10 euro. La notizia relativa alla causa civile presentata negli Stati Uniti contro il gruppo di Marchionne è senza dubbio negativa. Se lo scandalo dovesse portare al pagamento di multe, per Fca aumenterebbe il rischio di un potenziale aumento di capitale o la necessità di cessioni di asset, visto che il suo bilancio è meno robusto rispetto a quello dei competitors.

Bullish la strategia suggerita da diverse banche d 'affari

Per nulla spaventati i colleghi di Icbpi i quali ritengono che Fca abbia a disposizioni degli elementi eccellenti per difendersi dalle accusa. A ciò si aggiunga che un'eventuale multa dovrebbe essere inferiore a quella massima ipotizzata a inizio anno a 4,63 miliardi di dollari viste le rilevanti differenze rispetto al caso Volkswagen (IOB: 0P6N.IL - notizie) .
Per questi motivi Icbpi non cambia strategia su Fca che resta da acquistare con un fair value a 11,3 euro.

Non diversa la posizione di Banca IMI che invita ad accumulare il titolo in portafoglio, con un prezzo obiettivo a 12,3 euro. Anche gli analisti di Banca Imi credono che la situazione di Fca sia diversa rispetto a quella del gruppo tedesco, in primis perchè il gruppo sostiene di non aver installato dei software truccati e in secondo luogo perchè il numero dei veicoli coinvolti è di gran lunga più basso, senza dimenticare che la causa contro Fca al momento è civile e non penale.
Gli esperti non prevedono che il gruppo di Marchionne sarà condannato a pagare il massimo della multa, ma al contempo mettono in guarda dalla volatilità e dalle pressioni sul titolo nel breve termine.

A puntare su Fca è anche Banca Akros che rinnova l'invito ad acquistare con un target price a 13 euro. A detta degli analisti la notizia della causa civile in Usa è negativa, ma in qualche modo era attesa visti i recenti rumors. L'idea di Banca Akros è che una mancata risoluzione della questione potrebbe portare ad una multa fino a 3,8 miliardi di dollari, ma questo sarebbe lo scenario peggiore visto che secondo gli analisti ci sono diversi motivi per credere che il caso di Fca sia molto diverso dallo scandalo Volkswagen.

Infine, non è allarmata Mediobanca Securities che non a caso sul titolo ribadisce la raccomandazione "outperform", con un fair value a 14 euro. Nello scenario base gli analisti prevedono una multa pari al 10% del massimo, quindi 460 milioni di dollari, cui andranno aggiunti i costi per la risoluzione del problema con un software aggiornato.

Lo scenario peggiore invece per Mediobanca (Milano: MB.MI - notizie) prevede le cause dei potenziali clienti e le class action, ma in tal caso è difficile stimare i danni economici che ne potranno derivare, vista l'impossibilità di utilizzare Volkswagen come parametro di confronto, dal momento che per Fca il problema dovrebbe essere risolto in maniera più facile e veloce.

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