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Il discorso di Trump innesca un’ondata di vendite sull’USD

Con l’attenuarsi dei timori tornano le operazioni di carry trade

di Arnaud Masset

Come previsto, ieri la Banca Centrale del Brasile (BCB (Kuala Lumpur: 6602.KL - notizie) ) ha allentato la sua politica monetaria, tagliando il tasso Selic. La BCB, però, ha sorpreso i partecipanti al mercato perché ha abbassato il tasso d’interesse di riferimento di 75 punti base, a fronte dei 50 previsti dal mercato, portando il Selic al 13%. Il mercato non ha avuto l’opportunità di reagire a questa decisione, arrivata dopo la chiusura delle contrattazioni. La seduta di ieri è stata soprattutto l’occasione per digerire le dichiarazioni di Donald Trump durante la sua prima conferenza stampa da presidente eletto.

Il real si è apprezzato bruscamente contro il dollaro, “The Donald”, infatti, ha sfruttato l’opportunità per illustrare il suo programma presidenziale. L’USD/BRL è scivolato dell’1,40%, scendendo a 3,1796, livello minimo dall’inizio dello scorso novembre. Giacché il dollaro oggi è oggetto di forti vendite, il real dovrebbe trarre vantaggio anche da questo movimento generalizzato. Crediamo, inoltre, che gli investitori accoglieranno favorevolmente il taglio del tasso, perché darà la necessaria boccata d’aria fresca all’economia, che si trova di fronte a una delle recessioni peggiori. Sulla scia della scarsa volatilità e dell’attenuarsi dei timori sull’impatto negativo della presidenza Trump sui mercati emergenti, dovrebbe crearsi un contesto positivo per le operazioni di carry trade, perché aumenta la tolleranza al rischio degli investitori. L’USD/BRL dovrebbe continuare a dirigersi verso la soglia a 3,10, che era stata raggiunta lo scorso ottobre.

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L’Europa va avanti silenziosamente

di Peter Rosenstreich

I fuochi artificiali della politica statunitense hanno monopolizzato l’attenzione del mercato. Discosti dalle attuali distorsioni, in sottofondo avvengono sviluppi economici reali. Sviluppi che, secondo noi, avranno un impatto maggiore e più forte sui prezzi degli asset rispetto alla spettacolarità della politica USA. Come abbiamo già anticipato nel nostro Outlook 2017, le montature distorceranno i mercati e faranno aumentare la volatilità, ma i trend sostenibili si baseranno sui fondamentali tradizionali.

In Europa dovremmo assistere a un costante miglioramento dell’economia e a un passaggio graduale verso la normalizzazione da parte della BCE (Toronto: BCE-PRA.TO - notizie) . Il dato primario sulla produzione industriale dell’Eurozona dovrebbe attestarsi all’1,6% a/a rispetto allo 0,6% a/a del rilevamento precedente, a conferma delle forti prestazioni viste in estate. La media mobile a tre mesi suggerisce un’inversione del trend ribassista. Questi dati sono un’ulteriore prova del graduale miglioramento economico. La BCE diffonderà i verbali della riunione di politica monetaria di dicembre, che dovrebbero fornire delle indicazioni sulle ragioni che hanno spinto la banca a prorogare gli acquisti di asset, riducendo tuttavia gli acquisti mensili a 60 miliardi di euro al mese. I mercati prevedono un dibattito acceso fra i paesi periferici, che chiedono ulteriori proroghe di tre mesi, e la Germania, che punta invece a un ulteriore restringimento. Monitoreremo, infine, eventuali discussioni su potenziali aggiustamenti dei parametri del programma, perché non crediamo che vi sarà uno smantellamento lineare del QE. Visti i livelli storicamente eccessivi delle posizioni in USD, ci aspettiamo un ulteriore miglioramento dell’EUR/USD. La violazione di 1,0640/45 indica un’estensione rialzista verso la resistenza a 1,0800.

L’oro trae vantaggio dalla fine della fase di euforia generata da Trump

di Yann Quelenn

Per l’oro il 2016 è stato un anno eccellente, almeno fino all’elezione di Trump, quando, attraverso una serie di dichiarazioni sugli stimoli fiscali, il presidente designato ha spinto il dollaro e il mercato azionario a nuovi massimi.

Ora che l’incertezza torna a imporsi, l’oro scambia sui massimi da metà novembre, intorno a 1.200 USD all’oncia. Il corso della normalizzazione della Fed non sembra più così inequivocabile. A dicembre, i mercati finanziari scommettevano su quattro o cinque rialzi del tasso, ora sembrano incerti anche due o tre. Logicamente, quando calano le aspettative sui tassi, l’oro si apprezza. Anche le preoccupazioni sul futuro della Brexit potrebbero favorire il metallo giallo. Inoltre, in Francia ancora non c’è un candidato favorito per le elezioni.

Dal punto di vista tecnico, il metallo prezioso ha infranto la media mobile a 50 giorni e crediamo che vi sia ancora spazio per un rialzo.

Autore: Swissquote Per ulteriori notizie, analisi, interviste, visita il sito di Trend Online