Dollaro ben intonato su dati, attesa per inflazione Usa e verbali Bce

LONDRA (Reuters) - Il dollaro conserva una buona intonazione questa mattina, a fronte degli ultimi solidi dati economici Usa, che sostengono le aspettative di altri due rialzi dei tassi entro fine anno.

** L'euro/dollaro tratta sotto 1,17, leggermente sopra i livelli dell'ultima chiusura ma a circa una figura di distanza dal massimo da tre settimane e mezzo registrato lunedì a 1,179.

** Mentre sullo sfondo restano le preoccupazione per l'inasprimento delle tensioni commerciali tra Usa e Cina, il biglietto verde viaggia sui massimi da sei mesi nei confronti dello yen, con un picco intraday a 112,41. Il cambio non saliva sopra quota 112 da metà gennaio.

** Ieri i prezzi alla produzione Usa hanno segnato il maggior incremento tendenziale da sei anni e mezzo, accompagnandosi a un dato superiore alle attese anche per le vendite al dettaglio. L'attenzione si sposta intanto sui prezzi al consumo Usa di giugno, in uscita nel pomeriggio: l'inflazione 'core' è attesa in rafforzamento al 2,3% dal 2,2% di maggio.

** "Il dato sull'inflazione potrebbe risalutare forte in quanto i prezzi petroliferi sono stati alti, cosa che potrebbe dare ulteriore supporto al dollaro" spiega lo strategist di Mufg Bank Minori Uchida. "Tuttavia ritengo che i prezzi petroliferi abbiano già iniziato la discesa e non penso che i tassi a lungo termine saliranno così tanto. Ciò significa che il supporto al dollaro non continuerà per molto nonostante gli acquisti nell'immediato".

** Gli operatori attendono inoltre la pubblicazione dei resoconti della riunione di giugno della Bce a fine mattinata. Ieri le indiscrezioni di divergenze all'interno del consiglio sull'interpretazione dell'espressione "through the summer" del 2019, utilizzata da Francoforte in relazione al rialzo dei tassi, hanno offerto momentaneo sostegno all'euro.

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