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Dollaro continua a salire, rincaro energia spinge timori inflazione

Una banconota stropicciata da un Dollaro

LONDRA (Reuters) - Il dollaro continua a salire tra i timori che l'aumento dei prezzi dell'energia spingano l'inflazione e un conseguente rialzo dei tassi, mentre il mercato aspetta i dati sul lavoro Usa per avere indizi sui tempi del tapering Fed.

La Reserve Bank of New Zealand ha intanto alzato il suo tasso ufficiale di cassa per la prima volta in sette anni, mentre piu' di un analista ritiene che la banca centrale Usa seguira' il suo esempio.

Il dollaro neozelandese perde terreno sul biglietto verde, mentre i rendimenti statunitensi sono in rialzo. Giu' anche la divisa australiana.

L'euro e' bloccato sotto 1,16 dollari, poco sopra il minimo da 14 mesi visto la scorsa settimana.

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Lo yen scambia ai minimi da sette giorni intorno a 111,72 per dollaro, con l'aumento dei rendimenti del T-bond che secondo i trader può attirare flussi di investimento dal Giappone.

Il biglietto verde si giova delle aspettative secondo cui la Fed iniziera' a ridurre gli acquisti di asset quest'anno e a gettare le basi per uscire da una politica monetaria "pandemica" ben prima delle banche centrali di Europa e Giappone.

I futures sui Fed funds prezzano a novembre 2022 l'inizio di un ciclo di rialzi dei tassi.

L'indice che misura la forza del dollaro contro un basket dei principali peer guadagna lo 0,1% circa.

Il nervosismo per l'aumento dei prezzi dell'energia - che si ripercuote su un'inflazione più ampia - sembra aver tolto il sostegno che l'impennata aveva prestato alle valute legate alle materie prime nelle ultime sedute.

Il dollaro canadese scende dal picco di un mese e la corona norvegese si ritira dai massimi trimestrali sul biglietto verde.

La sterlina recupera parte del brusco sell-off della scorsa settimana contro il dollaro e si stabilizza intorno a quota 1,3616. La valuta britannica si mantiene appena sotto il max da tre settimane segnato ieri su euro.

(In redazione Valentina Consiglio, Stefano Bernabei)