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Dow perde 1.000 punti su aumento timori pandemia

Il Dow Jones Industrial Average dopo la campana di chiusura alla Borsa di New York (NYSE) a New York City, Stati Uniti, 21 febbraio 2020. REUTERS/Andrew Kelly

(Reuters) - Il Dow Jones Industrials perde oggi oltre 1.000 punti - per la terza volta questa settimana - in un quadro in cui la rapida diffusione dell'epidemia di coronavirus alimenta i timori di recessione globale.

Nel corso della settimana, i timori legati al virus hanno bruciato quasi 3.000 miliardi di dollari della capitalizzazione complessiva delle società dell'S&P 500, spingendo i tre indici principali verso la peggiore settimana dalla crisi finanziaria globale del 2008.

Mentre il mondo si prepara a una probabile pandemia, gli investitori corrono ad acquistare asset sicuri, intensificando l'inversione della curva dei rendimenti dei Treasury Usa, classico segnale di recessione.

Il benchmark S&P 500 ritraccia circa del 12% dai massimi della settimana scorsa.

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Alle 17,00, il Dow Jones Industrial Average cede il 3,43%, a 24.884,12 , l'S&P 500 scambia in ribasso del 3,40%, a 2.877,21. Il Nasdaq Composite perde il 2,78%, a 8.328,72.

Tutti gli 11 settori dell'S&P arretrano almeno del 2% e i settori difensivi delle utility, dei beni di consumo di prima necessità e quello immobiliare perdono oltre il 3%. I tre comparti questo mese hanno sovraperformato l'indice benchmark.

"Queste vendite sono un po' estreme per qualcosa di cui non sappiamo abbastanza", dice Robert Pavlikchief, investment strategist presso SlateStone Wealth LLC a New York.

"Quello che so è che il coronavirus non ci condurrà a una crisi finanziaria di lunga durata. Potrebbe spingerci in recessione tecnica, ma la vera preoccupazione è se la recessione spingerà il consumatore americano a ridurre la spesa".

Mentre rimane poco chiara l'entità del danno economico derivante dalle misure di contenimento, che hanno paralizzato le catene di approvvigionamento e colpito gli investimenti delle imprese, gli analisti hanno fortemente ridimensionato le loro prospettive per la crescita e per i risultati societari.

A pesare sul sentiment anche i dati pubblicati oggi dal Dipartimento del Commercio che hanno mostrato che la spesa dei consumatori statunitensi è aumentata meno del previsto a gennaio, una perdita di slancio che potrebbe essere aggravata dall'epidemia.

Tra i singoli titoli, il produttore farmaceutico MYLAN NV perde il 6% dopo aver messo in guardia sulle ripercussioni finanziarie dell'epidemia di coronavirus e della carenza di medicine in caso di continua diffusione del virus.

((Tradotto da Redazione Danzica, in redazione a Milano Sabina Suzzi, alice.schillaci@thomsonreuters.com, +48 587785176))

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