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Il Drago non dorme mai

Il gigante cinese non ha mostrato gli auspicati segnali di forza nel secondo trimestre dell’anno in termini di crescita relativa del GDP. Il dato è stato de +6,7% trimestrale, un valore in linea con l’andamento del precedente trimestre. In termini analitici si tratta della crescita più bassa dalla crisi finanziaria globale all'inizio del 2009, ma che comunque consente di mantenere il trend del Pil all’interno del target range del governo pari al 6,5-7 per cento per il 2016.

Crescita annuale del PIL cinese

Fonte: Tradingeconomics

La stabilizzazione della crescita nel medio termine si conferma comunque un obiettivo prioritario per il governo cinese che ha avviato un programma di investimenti infrastrutturali per un valore superiore al miliardo di yuan. Una nuova operazione di carattere keynesiano che consente di predisporre nuove aree industriali all’interno del Paese.

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Elementi di incertezza arrivano però anche dal fronte inflazione che in agosto ha raggiunto il livello minimo degli ultimi 11 mesi, trainata al ribasso dalla riduzione dei prezzi alimentari a cui fa da contrappeso la ripresa dei prezzi alla produzione, in costante rialzo per tutto il 2016, che potrebbe essere valutato come un segale di stabilizzazione delle prospettive economiche.

L’andamento dello Yuan esprime questa fase di incertezza con il cross USD/CNY perfettamente incanalato in un canale rialzista dall’agosto del 2015, con una fase di stabilizzazione che nelle ultime settimane coincide con il test dei 6,70/6,80, livello coincidente con l’area di distribuzione registrata pre-crisi del 2011.

Operativamente segnali di debolezza della tenuta del trend sarebbero da associare al cedimento del canale rialzista transitante a 6,60 yuan per dollaro.

USD/CNY

Fonte: FIDA

Un clima di relativo ottimismo sembra caratterizzare gli investitori equity con lo Shanghai Composite che procede in un cauto trend rialzista che ha consentito di superare la media mobile annuale.

Il movimento è caratterizzato da una fase di pull-back che aumenta nel breve termine la possibilità di discesa verso l’area di supporto dei 2.950-2.900 punti. Nel (Londra: 0E4Q.L - notizie) medio periodo però la violazione del pivot high a 3.140 configurerebbe un break-out rialzista con proiezione all’area dei 3.300 punti ed inversione al rialzo del trend.

USD/CNY

Fonte: FIDA

L’investimento sul mercato cinese è possibile con alcuni ETF quotati sul mercato italiano tra cui:

  • AMUNDI MSCI CHINA UCITS ETF - FR0010713784

  • ETFS (Shenzhen: 395013.SZ - notizie) -E FUND MSCI CHINA A GO UCITS ETF - IE00BHBFDF83

  • ISHARES CHINA LARGE CAP UCITS ETF - IE00B02KXK85

  • LYXOR CHINA ENTERPRISE (HSCEI) UCITS ETF - FR0010204081

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