Dubai, la smart city nel deserto
L’immagine è quella delle nuvole che tagliano in due lo skyline di Dubai. Al di sopra le punte dei grattacieli, al di sotto la città che vive, e in mezzo il vapore che galleggia che dà l’impressione che qualcosa di importante stia accadendo. La Dubai di oggi si trova proprio come quelle nubi, a metà di quel piano Dubai 2021 che in sette anni dovrebbe trasformare lo scintillante Emirato in una delle smart cities più moderne al mondo.
Infrastrutture, digitalizzazione, energie pulite, trasporti sostenibili, servizi rapidi e accessibili: sono almeno 100 le iniziative lanciate dal governo che dovrebbero essere portate a termine entro il 2028. Una corsa contro il tempo per trasformare l’oasi del deserto nata da un boom edilizio e infrastrutturale senza precedenti in una metropoli interconnessa, sensibile ai temi ambientali, un modello di città intelligente da esportare in tutto il mondo. È questa l’ambizione dello Sceicco Mohammed bin Rashid Al Maktoum, il primo ad aver impresso una radicale accelerazione per trasformare Dubai in una smart city del futuro.
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Questo articolo è originariamente apparso su L'HuffPost ed è stato aggiornato.