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Dyson, il presidente pro Brexit scappa dal Regno Unito

James Dyson, 71 anni, è uno dei più ricchi uomini d’Inghilterra con un patrimonio netto di 5,3 miliardi di dollari. (Credits – Getty Images)
James Dyson, 71 anni, è uno dei più ricchi uomini d’Inghilterra con un patrimonio netto di 5,3 miliardi di dollari. (Credits – Getty Images)

La Gran Bretagna è nel caos a due anni e mezzo dal referendum che ha sancito la volontà di uscire dall’Unione Europea, la cosiddetta Brexit. E in questi due anni e mezzo molte società hanno annunciato la volontà di lasciare la Gran Bretagna, spostando la sede legale e quella operativa altrove. Società che, di norma, erano contrarie alla Brexit. Molte, ma non tutte.

C’è, infatti, l’assurdo caso della Dyson, la famosa società che produce aspirapolveri. A capo dell’azienda c’è James Dyson, 71 anni, uno dei più ricchi uomini d’Inghilterra con un patrimonio netto di 5,3 miliardi di dollari. Ebbene, durante la campagna referendaria James Dyson è stato tra i più accesi sostenitori della Brexit, spendendosi in prima persona per il “Sì” e dichiarando a più riprese che l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea sarebbe stata fantastica per l’economia britannica, gli investimenti e i posti di lavoro.

Un conto, però, sono le parole, un altro i fatti. Già, perché ora che la Brexit ha vinto, ora che il governo May sta cercando il modo per attuare questa uscita dall’Europa, ecco che James Dyson fa proprio quello che stanno facendo decine di società che, però, da sempre erano state critiche nei confronti della Brexit. Sì, perché la Dyson ha annunciato di voler trasferire il quartier generale del suo impero dall’attuale sede di Malmesbury, nel Wiltshire, a Singapore.

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Ovviamente il 71enne tycoon britannico ha subito messo in chiaro che la decisione della sua società nulla ha a che vedere con la Brexit e che la motivazione è quella di “essere più vicini ai mercati emergenti che crescono velocemente”. Ma la giustificazione convince poco, con i fautori del “No” al referendum sulla Brexit che hanno subito dichiarato le scelte di Dyson “ipocrite”. Insomma, in Gran Bretagna l’economia avrà un boom con la Brexit, ma meglio guardarlo da lontano. Magari da Singapore.

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