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Ecco l'ipermilionario che vorrebbe pagare più tasse

(foto Danny Gys / Reporters/ LaPresse)
(foto Danny Gys / Reporters/ LaPresse)

Jeff Bezos, Bill Gates, Warren Buffett, Amancio Ortega, Mark Zuckerberg, Carlos Slim, Bernard Arnault e Larry Ellison sono tra gli otto uomini più ricchi del mondo. Bezos, capo di Amazon, ha appena raggiunto i 150 miliardi di dollari come ‘fortuna’ personale: la cifra è equivalente alla ricchezza di metà della popolazione mondiale – un dato che suona poco bene, considerando le enormi sacche di povertà nelle quali certe popolazioni sono costrette a vivere.

La quantità esigua di ipermilionari attualmente presente sul pianeta mostra come ci sia una certa difficoltà, da parte dei governi dei vari paesi, di redistribuire la ricchezza in modo più omogeneo. Secondo l’analista economica statunitense Annie Lowrey, Bezos ha raggiunto quella ricchezza meritatamente, sfruttando la sua capacità imprenditoriale; ma al contempo la minor tassazione, la minor concorrenza e un aumento sempre maggiore della posizione di forza ha reso il sistema economico squilibrato.

Bill Gates (LaPresse)
Bill Gates (LaPresse)

Alcuni Paesi prendono decisioni estreme in tal senso, assumendo una politica aggressiva di tassazione alla fascia di popolazione più ricca. Altri, invece, sono decisamente meno interessati. Secondo Bill Gates, che fa ancora parte degli uomini più ricchi del mondo e che è stato a lungo a capo della classifica grazie all’enorme fortuna accumulata con Microsoft, ha detto che le tasse negli Stati Uniti sono fin troppo benevole con lui.

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Io pago 10 miliardi di dollari di tasse, sono la persona negli Stati Uniti che ne paga di più in assoluto. Però i governi dovrebbero esigere un pagamento maggiore da parte mia e dagli altri multi-milionari“, dice Bill Gates. Il quale aggiunge che il sistema è troppo sproporzionato, grazie alla mancanza di progressività che costringe in realtà la classe media a sborsare di più dei mega Paperoni in proporzione alla propria ricchezza.

Bill Gates sta spendendo molti dei suoi miliardi in Africa, per finanziare progetti contro la diffusione di malattie mortali e a favore dell’educazione. Ma ne darebbe di più anche ai suoi concittadini, se potesse. Lo stesso pensa anche Warren Buffett, anche se in maniera esplicita. Alla recente proposta di eliminare del tutto la cosiddetta ‘Estate Tax’ per i miliardari aveva dichiarato che non sarebbe stato corretto.

Come loro la pensa anche Stephen King: il noto scrittore disse nel 2012 (all’epoca aveva un reddito di oltre 400 milioni di dollari) che i ricchi dovrebbero essere costretti a pagare più tributi, e che nel suo caso avrebbe voluto versare il 50% dei suoi guadagni anziché il 28%. Sempre King aveva però detto che non tutti gli altri milionari e miliardari erano d’accordo: alcuni di essi, piuttosto che pagare un centesimo in più, preferirebbero “cospargersi le parti intime con liquido infiammabile, accendere un fiammifero, e danzare cantando Disco Inferno“.

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