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Ecco perché i grandi centri commerciali vogliono tornare in mezzo alle città

Un negozio Amazon 4-star, simbolo dell’approdo del gigante dell’e-commerce nella distribuzione ‘reale’ (foto: Getty Images)
Un negozio Amazon 4-star, simbolo dell’approdo del gigante dell’e-commerce nella distribuzione ‘reale’ (foto: Getty Images)

Dopo aver sfruttato in lungo e in largo lo spazio nelle periferie, i grandi centri commerciali vogliono tornare a essere presenti anche nel cuore delle città, aprendo piccoli punti vendita. Un ritorno alle origini, ove il mercato e il commercio sono nati, per stare al passo con un tempo che è tiranno anche per chi ha un’attività commerciale di successo.

Qualche esempio? Ikea, che ha annunciato l’apertura in tutto il mondo di 30 negozi di piccola dimensione rispetto ai mega capannoni che ci ha abituato a frequentare. Amazon, che piano piano si scosta da una strategia di e-commerce tout-court aprendo librerie, alimentari e negozi di elettrodomestici – sempre di dimensione ridotta e il più possibile a ridosso delle vie più popolate delle città. Negli Stati Uniti le enormi catene Target e Walmart aprono mini-store vicino ai campus universitari e non lontano dalla movida. Stesso discorsi per i grandi marchi della moda, che lasciano alle periferie solamente i mega outlet cercando di riappropriarsi del contatto con le persone.

Ovviamente dietro a tutto questo c’è una precisa scelta commerciale, perché non è certo il cuore a dettare il riavvicinamento ai centri storici delle maggiori città internazionali. A pesare su questa ‘virata’ è il nuovo obiettivo delle grandi catene: conquistare i millenials, ovvero gli esseri umani nati a cavallo e dopo il 1° gennaio 2000.

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Quest’anno, con i primi millenials maggiorenni, alcune grandi aziende come quelle precedentemente citate hanno notato uno scostamento nella clientela. I giovani mancano, come pure le famiglie. Per riavvicinarsi e dare un’esperienza empatica, ecco dunque i mini negozi vicini alle scuole, alle università, alle vie più frequentate. Il caso di Ikea è emblematico: i suoi nuovi negozi saranno su una superficie di 10mila metri quadri anziché su 30mila. Ambiente più raccolto, ideale per la fidelizzazione.

Un altro fattore determinante è l’ascesa degli ordini online. Le persone fanno sempre più acquisti dal cellulare o dal computer, e i negozi sono meno frequentati di un tempo. Perché non invitare, come prima del web, a vedere di persona i prodotti?

Un paradosso: come i grandi centri commerciali si sono ‘mangiati’ molte delle attività al dettaglio, togliendo personalità al commercio, ora vogliono diventare ambienti familiari e intimi. Sull’occupazione, poi, c’è qualche dubbio: con Amazon e Walmart che aprono negozi completamente automatici, c’è il rischio che i negozietti in centro diventino degli involucri accoglienti, ma silenziosi.

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