Ecco quanto ci "rubano" ogni anno i caricabatterie dimenticati nella presa elettrica
Pochi di noi potrebbero giurare di non avere in casa, in questo momento, un caricabatterie lasciato inserito nella presa della corrente. Si tratta, infatti, di una pratica molto comune, che ha tuttavia delle conseguenze rilevanti.
Come è noto, infatti, i caricatori che restano connessi alla rete energetica continuano a consumare energia, dato che il trasformatore che si trova al loro interno richiede comunque delle piccole quantità di elettricità, che consuma anche se i dispositivi non sono connessi.
Ma a quanto ammonta questo consumo “fantasma”? Ben poco, se consideriamo che ogni caricatore per smartphone che resta connesso alla presa della corrente consuma circa 0,25 watt. Ben di più se teniamo conto che nelle nostre case i caricabatterie sono praticamente ovunque: cellulari, tablet, computer, spazzolini da denti, rasoi elettrici, e dispositivi di ogni tipo.
Ricordarsi di toglierli dalla presa della corrente è così un piccolo affare, da 40 € annui. Cifre piccole, ma che certo non ha senso sprecare così, e che crescono ulteriormente là dove si consideri un dato di fatto importante: rimanendo costantemente connessi, i caricabatterie si surriscaldano e consumano più facilmente, e al costo dell’energia elettrica andrà sommato anche quello di un nuovo dispositivo di caricamento. Convinti, ora?
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