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Elezioni, Draghi: Mercati non temono Italia, capiscono democrazia

Elezioni, Draghi: Mercati non temono Italia, capiscono democrazia

Francoforte (Germania) - "I mercati sono stati meno impressionati dal risultato delle elezioni rispetto ai politici stessi o a noi, capiscono che si tratta di democrazia". Lo ha detto il presidente della Bce, Mario Draghi, nella conferenza dopo il consiglio direttivo dell'Eurotower, rispondendo a chi gli chiedeva in merito all'instabilità politica in Italia dopo il voto. "Come si può riscontrare - ha aggiunto - dopo una prima euforia seguita nell'immediato alle elezioni, l'entusiasmo ora è rientrato al livello precedente". Draghi ha sottolineato come nell'eurozona siano previste 34 elezioni in 3-4 anni. Il numero uno dell'Eurotower ha precisato come "l'unica strada" per la crescita sia "come per tutti gli altri Stati continuare sul fronte delle riforme strutturali" e "consolidare i risultati ottenuti sul risanamento dei conti pubblici". L'ex governatore della Banca d'Italia si è detto comunque ottimista. "Molte delle riforme per il risanamento - ha spiegato -continueranno ad andare avanti con il pilota automatico". Inoltre l'inquilino dell'Eurotower ha ricordato che l'Omt, il cosiddetto scudo anti-spread, è pronto per essere messo in campo ma "la decisione di chiedere di attivarlo spetta ai governi e le condizioni sono note". BCE TAGLIA PIL EUROZONA 2013. Nel 2013, ha detto Draghi introducendo la conferenza stampa, l'attività economica dell'eurozona "dovrebbe iniziare a registrare una stabilizzazione nella prima parte dell'anno e una crescita dovrebbe esserci nella seconda metà dell'anno". La Bce ha tagliato le stime di crescita rispetto alle previsioni di dicembre e ora prevede per il 2013 un Pil tra -0,9% e -0,1% e per il 2014 una crescita tra 0 e +2%. Le precedenti stime erano rispettivamente tra -0,9% e +0,3% per quest'anno e tra +0,2% e +2,2% per quello prossimo. Per sostenere la ripresa il numero uno dell'Eurotower ha sottolineato come l'orientamento della politica monetaria "rimarrà accomodante". Le aspettative di inflazione, ha infatti precisato Draghi, "rimangono saldamente ancorate al nostro obiettivo di mantenere i tassi sotto ma vicino al 2% nel medio termine". Durante il consiglio direttivo della Bce si è parlato della possibilità di tagliare ulteriormente i tassi, ma alla fine ha prevalso la decisione di mantenerli fermi.