Le elezioni tedesche penalizzano … l’Italia
Dopo l’esito elettorale in Germania stamani in molto temevano ripercussioni negative sui mercati borsistici, Francoforte (+0,0%), invece, ha terminato le contrattazioni sulla parità, a patire il contraccolpo della batosta subita da CDU e SPD è stata … la nostra Piazza Affari.
Il mercato ha forse ritenuto che d’ora in poi l’esecutivo tedesco farà maggiori pressioni sulla Bce (Toronto: BCE-PRA.TO - notizie) per allentare questa politica monetaria iper-espansiva, quindi, a farne maggiormente le spese sarebbero i Paesi più deboli.
E’ una chiave di lettura per nulla peregrina, il mercato dà per scontato che un governo a Berlino si farà, anche se per la prima volta dovranno essere tre le formazioni partitiche a comporlo e trovare la quadra non sarà per nulla semplice.
Da aggiungere inoltre che in mattinata è stato reso noto l’importante indice IFO che ha registrato un calo superiore alle attese.
Il nostro Ftse Mib (-0,63%) ha avuto oggi due protagonisti assoluti, partiamo dal best performer di giornata: Saipem (EUREX: 577305.EX - notizie) (+5,28%), il prezzo del petrolio dopo l’apertura dei mercati europei ha guadagnato oltre due punti percentuali. Il titolo è così tornato su livelli che non si riscontravano dallo scorso mese di maggio, raggiunta e superata quota 3,5 euro ora l’obiettivo diventa il raggiungimento di quota 4 euro.
Il secondo protagonista è Recordati (+1,59%) che dopo l’en-plein della scorsa ottava parte alla grande anche in questa ritoccando quindi per l’ennesima volata il proprio record storico.
Terzo gradino del podio per Salvatore Ferragamo (Londra: 0P52.L - notizie) (+1,18%) in una giornata comunque positiva per il comparto del lusso: Luxottica (Milano: LUX.MI - notizie) (+0,44%) e Moncler (+0,16%).
Termina sul massimo di giornata anche Eni (Euronext: ENI.NX - notizie) (+1,16%) di nuovo in prossimità di quota 14 euro ed Italgas (+1,02%) pronto a dar la scalata al proprio massimo assoluto stabilito il mese scorso.
Male il comparto bancario, solo segni meno: Banco BPM (-2,40%), Bper Banca (-2,22%), Unicredit (EUREX: DE000A163206.EX - notizie) (-1,40%) Ubi Banca (Amsterdam: UF8.AS - notizie) (-1,38%), Mediobanca (Milano: MB.MI - notizie) (-0,84%) ed Intesa Sanpaolo (Amsterdam: IO6.AS - notizie) (-0,54%).
La maglia nera, tuttavia, è andata ad Stmicroelectronics (Amsterdam: ST8.AS - notizie) (-3,91%) penalizzata dai continui cali del Nasdaq (Francoforte: 813516 - notizie) a New York.
Ed infine non poteva sfuggire alle prese di profitto l’intera galassia Agnelli: Ferrari (Xetra: 30092157.DE - notizie) (-2,05%) Fiat Chrysler (-1,99%), Exor (-1,91%) e Cnh Ind. (-0,50%).
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro
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