Enel cambia i contatori, cosa succederà con i nuovi “Open meter”?
13 milioni di contatori nei prossimi due anni, altri 19 milioni in seguito e l’obiettivo di avere 41 milioni di contatori Enel di nuova generazione nelle case e nelle aziende degli italiani entro il 2024. E’ l’obiettivo che si è dato Enel e che costerà all’azienda 2,7 miliardi di euro. Di cosa parliamo? Della sostituzione dei vecchi e anacronistici contatori con i nuovi “Open meter” di seconda generazione.
A 15 anni dall’avvento del contatore elettronico, infatti, il nuovo piano di sostituzione di Open Meter è stato presentato al presidente del Consiglio Paolo Gentiloni dall’ad Francesco Starace. Proprio il presidente del Consiglio ha sottolineato come il progetto “darà lavoro e ossigeno alla nostra economia” e come all’investimento dell’Enel “si aggiungeranno probabilmente le grandi municipalizzate, portando il totale a circa 6 miliardi”. Perché darà lavoro e ossigeno alla nostra economia? Semplice, perché i lavori saranno realizzati da circa 250 imprese esterne, interessando complessivamente 4mila tecnici l’anno.
Ma perché la decisione di cambiare i contatori e, soprattutto, che vantaggi o svantaggi porteranno gli Open meter 2.0 ai cittadini? I nuovi contatori misureranno i consumi ogni 15 minuti e forniranno profili aggiornati per un totale di 7.000 miliardi di dati ogni anno. Un flusso dati preciso che permetterà di creare fino a 6 fasce di orari ogni 24 contro le tre attuali, il che – per i cittadini – significa piani tariffari più flessibili e adattabili alle proprie necessità e portafogli.
I clienti, inoltre, potranno accedere via web o telefonino allo storico dei loro consumi nei sei mesi precedenti, permettendo, così, bollette più puntuali, precise e con la possibilità di cambiare in tempo reale contratto o fornitore. Non solo, perché come ha spiegato Livio Gallo, direttore della divisione Infrastrutture e reti di Enel, il nuovo meter 2.0 apre la porta a meccanismi di “domanda attiva” che va incontro alle esigenze delle migliaia di produttori/consumatori che già oggi attraverso gli impianti rinnovabili immettono e prelevano sulla rete elettrica. Con uno sguardo anche alla domotica, con gli elettrodomestici che dialogheranno attraverso i meter e le connessioni in fibra ottica.