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Enel, piano punta a forte calo debito con cessioni per 21 mld

Il logo Enel a Milano

MILANO (Reuters) -Enel ha alzato il velo sul piano industriale al 2025 che prevede introiti da cessione di attività non core per 21 miliardi di euro per ridurre il debito e concentrare la transizione verso un'energia più pulita su sei mercati chiave in Europa e nelle Americhe.

Il processo di uscita da Argentina e Perù e la vendita di asset in Romania sono già in corso e la maggior parte del piano di dismissioni dovrebbe arrivare a compimento entro la fine del prossimo anno, hanno detto i top manager Enel in occasione della presentazione dello strategy update per il periodo 2023-25.

Il gruppo controllato dallo Stato ha inoltre dichiarato che intende investire circa 37 miliardi di euro nei prossimi tre anni nei propri mercati principali: Italia, Spagna, Stati Uniti, Brasile, Cile e Colombia.

Alla fine di settembre, il debito di Enel aveva raggiunto quota 69 miliardi di euro e il gruppo punta a ridurlo a 51-52 miliardi entro fine 2023.

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Il settore energetico ha attraversato tre anni difficili, segnati prima dalle oscillazioni della domanda dovute alla pandemia e poi dalla volatilità dei prezzi innescata dalla guerra in Ucraina, ha detto l'AD, Francesco Starace.

I gruppi integrati, che coprono una serie di attività che vanno dalla produzione di energia alla sua distribuzione e vendita, sono più solidi.

"Per far fronte alla volatilità dobbiamo avere una posizione integrata. Dove l'abbiamo? In questi sei Paesi... quindi concentriamoci su questi e usciamo dagli altri", ha detto Starace ai giornalisti.

Enel, uno dei maggiori gruppi dell'energia verde al mondo, ha anche reiterato il proposito di diventare carbon-free entro il 2040, abbandonando i combustibili fossili e ricorrendo maggiormente alle energie rinnovabili.

Starace, alla guida di Enel dal 2014, ha detto di voler rimanere anche dopo il 2023, quando il suo attuale mandato arriverà a scadenza.

"Mi piace questo lavoro, è un ottimo lavoro", ha detto agli analisti, aggiungendo che spetterà agli azionisti, compreso lo Stato, decidere se confermarlo.

FUORI DAL GAS

Le azioni di Enel, che quest'anno hanno perso circa un quarto del loro valore a causa dell'aumento dei costi che ha pesato sugli utili, sono salite dello 0,6% negli scambi del pomeriggio, cedendo terreno dopo i guadagni iniziali.

Gli analisti hanno accolto con favore lo strategy update, pur facendo ai dirigenti domande su come l'azienda possa far crescere gli utili core riducendo al contempo le attività.

Maggiori volumi di vendita, prezzi più alti nei contratti a lungo termine rinnovati e uno sforzo per sostituire il gas acquistato da terzi con la propria produzione rinnovabile saranno le leve per guidare la crescita, secondo il direttore finanziario Alberto De Paoli.

De Paoli ha detto che Enel ha attualmente 10 miliardi di euro di liquidità bloccati in depositi per garantire le operazioni in derivati sull'energia. Il gruppo ha chiesto all'agenzia statale Sace di attivare un ombrello finanziario in caso fosse necessario aumentare i depositi di garanzia, ha affermato De Paoli, confermando una notizia pubblicata in precedenza da Reuters.

Un accordo per l'uscita di Enel dalle attività nel settore del gas in Cile potrebbe essere concluso entro la fine di quest'anno, ha detto Starace, aggiungendo che ciò darebbe il via alla vendita del portafoglio di gas spagnolo posseduto attraverso la controllata Endesa.

"Usciamo dal gas perché in futuro sarà sempre meno importante", ha detto Starace.

L'invasione dell'Ucraina da parte della Russia ha sottolineato l'importanza dell'indipendenza energetica, ha aggiunto l'amministratore delegato di Enel.

Starace ha citato come esempio l'espansione di un impianto di pannelli solari in Sicilia e ha aggiunto che un progetto simile è in fase di valutazione negli Stati Uniti.

Enel si è impegnata a pagare agli investitori un dividendo di 0,43 euro all'anno per il periodo 2023-2025, in aumento rispetto agli 0,40 euro del 2022.

(Tradotto da Luca Fratangelo, editing Francesca Piscioneri)