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ENI attende con ottimismo conti e piano. La view dei broker

Gli spunti leggermente positivi offerti oggi da Piazza Affari vengono sfruttati a dovere da ENI (Londra: 0N9S.L - notizie) che, dopo aver chiuso la sessione di ieri con un progresso di quasi mezzo punto percentuale, quest'oggi si mostra decisamente più vivace, con una evidente sovraperformance rispetto all'indice di riferimento. Il titolo, che occupa una delle prime posizioni nel paniere delle blue chips, viene scambiato negli ultimi minuti a 14,63 euro, con un progresso dell'1,88% e oltre 12 milioni di azioni transitate sul mercato fino ad ora, rispetto alla media giornaliera degli ultimi tre mesi pari a circa 15 milioni di pezzi.

Domani i conti del 2016 e il nuovo piano: le attese di Equita

ENI non risente in alcun modo del ritracciamento dei prezzi del petrolio che sta tornando verso area 53,5 dollari al barile. L'attenzione del mercato è rivolta all'appuntamento di domani quando la società del cane a sei zampe presenterà i risultati del quarto trimestre e dell'interno 2016. Sempre domani sarà alzato il velo sul piano strategico riferito al periodo 2017-2020.

Secondo gli analisti di Equita SIM, già quest'anno ENI mostrerà un aumento visibile di utile e flusso di cassa, grazie alla crescita della produzione ad un budget più basso a livello di investimenti e prezzi più elevati degli idrocarburi.
Gli esperti si aspettano che alla fine del piano, quindi al 2020, ENI abbassai il suo precedente punto i break-even del free cash show a 63 dollari al barile. Per quanto riguarda la strategia, la SIM milanese prevede che per quest'anno la società fornisca una nuova guidance di crescita della produzione del 4%-5% anno su anno e che confermi i 2 milioni di barili al giorno alla fine del piano.

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Quanto ai capex, gli investimenti nel business Esplorazione&Produzione erano attesi in calo di circa 500 milioni di euro nel 2017, prima della dimissione di Zohr, che secondo gli analisti dovrebbe ridurli ulteriormente di 500 milioni di euro, motivo per cui gli analisti si aspettano un intervallo per capex annuale di circa 8-8,5 miliardi di euro l'anno nel 2017-2018.

Il punto di break-even del free cash flow, che nel 2016 è stato di 50 dollari al barile, dovrebbe scendere a 45 dollari già quest'anno, grazie agli avii/incrementi di produzione, oltre ai minori investimenti.
Nessuna sorpresa è prevista per il dividendo che dovrebbe essere confermato a 0,8 euro anche quest'anno, con un rendimento del 5,6%.
In attesa delle indicazioni ufficiali da parte di ENI, gli analisti di Equita SIM mantengono una view positiva sul titolo, reiterando la raccomandazione "buy", con un prezzo obiettivo a 16,5 euro.

Le indicazioni di Bca IMI e di Bca Akros

Lo stesso rating viene espresso da Banca IMI che fissa un target price a 17,4 euro. Secondo gli analisti l'aggiornamento del piano industriale in arrivo domani sarà il principale driver per il prezzo del titolo e il focus sarà principalmente sulla generazione di cassa del gruppo.

Infine, a scommettere su ENI (Euronext: ENI.NX - notizie) è anche Banca Akros che oggi ha rinnovato l'invito all'acquisto, con un fair value a 18 euro. Con riferimento al piano industriale di domani, gli analisti segnalano che bisognerà osservare con attenzione la crescita della produzione nel 2017-2020, visto che ENI ha annunciato una previsione di produzione record per quest'anno a 1,84 milioni di barili giornalieri.

L'attenzione andrà rivolta anche al programma di cessioni che nel business plan 2016-2019 erano pari a 7 miliardi di euro, ma si guarderà anche al dividendo minimo che oggi è pari a 0,8 euro.

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