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Eni Congo, procura chiede archiviazione AD Descalzi, moglie e altri sei - nota

Un uomo con indosso una mascherina cammina vicino all'insegna di Eni presso una stazione di servizio a Sharm el-Sheikh

MILANO (Reuters) - La procura di Milano ha chiesto l'archiviazione dell'inchiesta che era partita nel 2018 con il reato di corruzione internazionale per il rinnovo di alcuni permessi petroliferi da parte di Eni in Congo nel 2015.

Lo riferisce la stessa procura in una nota, precisando che la richiesta di archiviazione riguarda l'AD di Eni Claudio Descalzi per l'ipotesi di reato di omessa dichiarazione di conflitto di interessi, la moglie dell'AD, Maria Madeleine Ingoba, l'ex dirigente Eni Roberto Casula e altre cinque persone.

I magistrati spiegano nella nota che l'ipotesi di reato principale era stata riqualificata da corruzione a indebita induzione, che andrà in prescrizione il 18 marzo prossimo, mentre il reato di omessa dichiarazione di conflitto di interessi è già prescritto.

Ora spetterà a un giudice ratificare l'archiviazione dell'inchiesta.

Eni per questa stessa vicenda relativa all'indebita induzione, aveva patteggiato una sanzione pecuniaria di 11,8 milioni di euro nel marzo 2021.

(Emilio Parodi, editing Claudia Cristoferi)