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ENI: i broker restano buy malgrado esito arbitrato con GasTerra

Anche la seduta odierna viene vissuta all'insegna della debolezza da ENI (Londra: 0N9S.L - notizie) che, dopo aver ceduto un punto percentuale ieri, continua a perdere terreno oggi. Il titolo negli ultimi minuti viene scambiato a 14,26 euro, con un calo dello 0,77% e oltre 5,4 milioni di azioni transitate sul mercato fino ad ora, rispetto alla media giornaliera degli ultimi tre mesi pari a circa 17,5 milioni di pezzi.

ENI mostra una maggiore debolezza rispetto all'indice di riferimento e non riesce a beneficiare del rialzo dei prezzi del petrolio che si muovono in direzione dei 45 dollari al barile.

Esito negativo dell'arbitrato con GasTerra

A condizionare l'andamento odierno del titolo sono le notizie diffuse ieri dalla società, da cui si è appreso che il Lodo del collegio arbitrale non ha accolto la sua domanda di revisione del prezzo di fornitura del gas nel periodo 2012-15 nei confronti di GasTerra, evitando inoltre di determinare il nuovo prezzo applicabile al contratto nel periodo di riferimento.

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Secondo quanto pubblicato da ENI, GasTerra ritiene che il Lodo arbitrale, non accogliendo la domanda di Eni, ripristini l’originario prezzo contrattuale, e sulla base di questo ora richiede ad Eni il pagamento di una somma ulteriore pari a 1,01 miliardi di euro. GasTerra ha richiesto ed ottenuto dal giudice olandese un provvedimento cautelare provvisorio di sequestro della partecipazione in Eni International BV detenuta da ENI fino a concorrenza dell’importo di conguaglio richiesto.

Eni ha respinto la richiesta di pagamento di tale conguaglio, non ritenendo corretta tale interpretazione, e comunicando che non avrà effetti sui conti semestrali. La società ha quindi richiesto di intraprendere delle negoziazioni in buona fede per concordare la portata della revisione prezzo 2012.

La view di Equita SIM

Gli analisti di Equita SIM ritengono che l’impatto positivo della revisione del contratto non sia più ragionevole nel 2016. Le (Taiwan OTC: 8490.TWO - notizie) ricadute sui conti sono negative per circa 200-300 milioni di euro a livello di risultato operativo solo per l’esercizio in corso.

La SIM milanese non crede ci siano altre implicazioni negative, e non ritiene sia opportuno inserire nei conti 2017-18 un eventuale esito positivo del contenzioso.
Confermata così la view positiva su ENI che per gli analisti resta un titolo da acquistare con un prezzo obiettivo a 15,5 euro.

Il commento di Icbpi e la preview sui conti del 2* trimestre

La stessa raccomandazione "buy" viene ribadita da Icbpi che sul titolo ha un target price ancora più generoso a 17 euro. Con riferimento all'esito negativo dell'arbitrato con GasTerra, gli analisti parlano di una notizia negativa, perchè non essendo stata accolta dal collegio arbitrale la richiesta di ENI di revisione del prezzo, la società dovrà sicuramente pagare a GasTerra un conguaglio.

Intanto gli esperti di Icbpi guardano ai conti del secondo trimestre che saranno diffusi da ENI il prossimo 29 luglio. Gli analisti, malgrado il recupero messo a segno dal petrolio dai minimi dei primi tre mesi dell'anno, si aspettano un trimestre ancora debole, penalizzato dal blocco del Centro Olio di Viggiano, dall'ulteriore calo dei prezzi di vendita del gas e dal ritorno in rosso della divisione G&P.

Icbpi vede l'utile netto in sostanziale pareggio rispetto alla perdita di 0,08 miliardi dei primi tre mesi dell'anno, mentre l'Ebit rettificato è atteso a circa 0,5 miliardi di euro, in contrazione del 70% su base annua e di oltre il 20% su base trimestrale.

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