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ENI: i conti deboli non fanno cambiare idea agli analisti

A Piazza Affari si è ormai entrato nel vivo della nuova stagione dei risultati societari e quest'oggi tra gli altri è sotto esame anche ENI (Londra: 0N9S.L - notizie) . Il titolo, dopo aver chiuso la sessione di ieri con un ribasso di oltre due punti e mezzo percentuali, continua a perdere terreno oggi, scendendo in controtendenza rispetto al mercato. Negli ultimi minuti ENI viene fotografato a 13,49 euro, con una flessione dell'1,32% e oltre 15 milioni di azioni transitate sul mercato fino ad ora, rispetto alla media giornaliera degli ultimi tre mesi pari a circa 17,5 milioni di pezzi.

I risultati del primo semestre dell'anno

Eni paga pegno ai deboli risultati del primo semestre di quest'anno, archiviato con una perdida netta di 1,24 miliardi di euro, in peggioramento rispetto ai 735 milioni registrati nello stesso periodo dello scorso anno.
L'utile operativo adjusted è stato pari a 0,77 miliardi di euro, con una contrazione del 75%, per effetto della debolezza del petrolio e del gas in Italia, ma anche dell'impatto legato al fermo dell'impianto in Val D'Agri.

Il risultato netto adjusted è una perdita di 0,27 miliardi, mentre i ricavi della gestione caratteristica sono in calo da 41,32 a 26,76 miliardi di euro.
La produzione si è attestata a 1,734 milioni di barili al giorno, con un incremento dello 0,5%, ma il dato sale al 2,4% se si esclude l'impatto del fermo in Val D'Agri.

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L'indebitamento netto alla fine del primo semestre è pari a 13,81 miliardi di dollari, in calo di 3,06 miliardi rispetto alla fine del 2015, per effetto del closing dell'operazione Saipem (Londra: 0NWY.L - notizie) con il rimborso dei crediti finanziari intercompany di 5,8 miliardi e l'incasso della cessione della partecipazione del 12,503% a Cdp Equity Spa per 0,46 miliardi, in parte compensati dalla sottoscrizione pro-quota dell'aumento di capitale sociale della ex-controllata per 1,07 miliardi.

Sulla base dei risultati del primo trimestre e delle previsioni di piano, il Cda ha deciso di proporre la distribuzione di un acconto sul dividendo 2016 pari a 0,4 euro, in linea con quello dello scorso anno.

La view di alcune banche d'affari

Gli analisti di Equita SIM parlano di risultati peggiori delle attese, ad eccezione del debito che è in linea con le previsioni, accompagnati dalla conferma dell'outlook per l'intero esercizio 2016.
La SIM milanese ritiene che il set di risultati abbia risvolti leggermente negativ per il titolo che di fatto oggi perde terreno in Borsa. Questo non induce però gli analisti a cambiare strategia su ENI che resta da comprare con un prezzo obiettivo a 15,5 euro.

Condividono questa view i colleghi di Kepler Cheuvreux che oggi hanno ribadito la raccomandazione "buy" sul titolo, con un target price a 16 euro. Il broker ritiene che i conti più deboli del previsto nel segmento Exploration & Production e nel Gas & Power non costituiscono una grande preoccupazione.

Un invito all'acquisto giunge anche da UBS (Londra: 0QNR.L - notizie) che fissa un fair value a 16 euro, con gli analisti che segnalano un risultato netto inferiore alle attese, puntando al contempo l'attenzione sul forte cash flow e sui prossimi catalizzatori relativi alla possibile cessione di una quota in Mozambico e allo start up del Kashagan.

Infine, è bullish la strategia di Mediobanca Securities secondo cui ENI (Euronext: ENI.NX - notizie) è destinato a sovraperformare il mercato con un prezzo obiettivo a 18,5 euro. Anche gli analisti di Mediobanca (Milano: MB.MI - notizie) parlano di risultati deboli a fronte però di un outlook solido, credendo che ENI sia un titolo che gli investitori di lungo termine debbano avere se vogliono un'esposizione alla ripresa del prezzo del petrolio, alla luce della qualità superiore del portafoglio upstream del gruppo e ai dividendi.

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